(ANSA) - ROMA, 10 FEB - "Profonda amarezza" da parte
dell'Istituto nazionale tributaristi (Int) circa "la sola
parziale disapplicazione degli Isa (Indici sintetici di
affidabilità fiscale) per l'anno 2020". "Si sta continuando ad
applicare il sistema dei ristori con individuazione tramite
codici Ateco, o perdite rigide del 33% che ha creato
discriminazioni e diseguaglianze", stigmatizza il presidente
nazionale dell'Int, Riccardo Alemanno, che aggiunge: "Eppure lo
stesso dicastero dell'economia aveva ribadito il mese scorso che
per i ristori si sarebbero abbandonate le individuazioni tramite
codici Ateco e modificate le modalità di individuazione delle
perdite che avevano creato problemi di equità. Ora per gli Isa,
invece, si ripetono gli stessi criteri, se sbagliare è umano
perseverare nello sbaglio è inaccettabile". Per il vertice
dell'associazione di professionisti, "quello che maggiormente
dispiace è che, mentre si sta con difficoltà cercando di
costituire un nuovo esecutivo di governo che mi auguro possa
quanto prima dare il via alla Riforma fiscale (Isa compresi) ora
ferma all'assegno unico per i figli ed ad una indagine
parlamentare sulla riforma dell'Irpef, a cui parteciperemo con
audizione il prossimo 8 marzo e dove presenteremo tra le altre
una proposta di rimodulazione delle aliquote nonché degli
scaglioni di reddito, nelle questioni che riguardano la
quotidianità del mondo produttivo si continua ad anteporre il
ragionamento burocratico a scapito del sostegno alle imprese. Se
non si modificheranno le modalità di esclusione, proporrò al
Consiglio nazionale di suggerire ai nostri iscritti di valutare
con i propri assistiti il ricorso all'esclusione per l'anno 2020
con l'indicazione "periodo di non normale svolgimento
dell'attività causa pandemia da coronavirus", in un Paese in
stato di emergenza da oltre un anno e colpito da pandemia
mondiale mi sembra inevitabile", si chiude la nota dell'Int.
(ANSA).