(ANSA) - ROMA, 19 APR - Le previsioni del Governo contenute
nel Documento di economia e finanza (Def) "legano a filo doppio
la prevedibile crescita economica e l'occupazione, con stime di
riassorbimento della disoccupazione determinatasi durante la
pandemia, nonostante il previsto termine della misura del blocco
dei licenziamenti, attualmente fissato al 30 giugno (e al 30
ottobre per lavoratori che non hanno accesso ai trattamenti
ordinari)", però "si tratta, a nostro avviso, di una previsione
azzardata, basata su
un modello tradizionale di organizzazione delle attività
economiche". A sostenerlo il presidente di Confprofessioni
Gaetano Stella, dinanzi alla commissione Bilancio del Senato,
osservando come la crisi abbia "inciso profondamente sulle
modalità organizzative d'impresa, già da anni orientate verso
modelli più flessibili e dinamici, con minore incidenza dei
costi del personale dipendente: è in corso una transizione verso
modelli di business più flessibili, che potrà comportare effetti
deflattivi della domanda di forza lavoro, disoccupazione e
contrazione dei salari. Un trend - incalza il vertice della
Confederazione di diverse categorie di professionisti - che
potrebbe essere rafforzato anche dal Recovery Fund, la cui
finalità è proprio quella di sostenere processi di innovazione
economica ed organizzativa delle imprese. Pertanto - conclude
Stella - uno dei rischi più rilevanti in cui potremmo incorrere
è il cosiddetto 'jobless recovery', una ripresa senza
occupazione". (ANSA).