(ANSA) - ROMA, 04 GEN - Proroga fino al 2024 del contratto di
espansione "con un ulteriore abbassamento a 50 unità lavorative
del requisito dell'organico dei datori di lavoro ammessi al suo
utilizzo" e, nel contempo, si pongono le basi per la
costituzione di un fondo per il prepensionamento dei lavoratori
nelle Pmi, piccole e medie imprese, ma in questo caso si dovrà
attendere un ulteriore decreto attuativo: sono le vere novità
del 'capitolo pensioni' contenute nella Legge di Bilancio per il
2022, messe in evidenza dalla Fondazione studi dei consulenti
del lavoro, che ha appena emanato una circolare interpretativa
delle norme, sostenendo che, però, "non sono destinate a
lasciare un grande segno nel mondo del lavoro italiano". Per i
professionisti, "la situazione contingente dell'economia, le
incertezze scaturenti dalla pandemia e la variegata composizione
delle posizioni sul tema presenti nella compagine governativa
non lasciavano spazio a soluzioni diverse, Attendersi interventi
strutturali nella situazione attualmente esistente era realmente
difficile. Ne consegue così - si legge - una riedizione delle
misure denominate Quota 100, Opzione Donna e Ape Sociale". Per
ciò che concerne il primo intervento, "limitatamente al solo
anno 2022, allo scopo di attenuare le conseguenze di un ritorno
alle più gravose regole di accesso alla pensione previste dalla
cosiddetta riforma pensionistica di Elsa Fornero", la manovra
"ha introdotto una differente forma di pensionamento anticipato
denominato Quota 102, conseguibile con un'età anagrafica minima
di 64 anni e 38 di contributi". A seguire, i requisiti per
ottenere l'Ape Sociale, "non una vera pensione", si specifica,
bensì "un'indennità erogata dall'Inps con la funzione di
sostenere il reddito del lavoratore dai 63 anni di età sino alla
maturazione del requisito anagrafico per la pensione di
vecchiaia ordinaria, attualmente ‒ e almeno fino al 31 dicembre
2024 ‒ pari a 67 anni", potranno essere maturati fino al 31
dicembre 2022. La Legge di Bilancio ha pure ampliato i termini
dell'accesso a Opzione Donna, consentendo di accedere
all'anticipo alle lavoratrici che maturino i requisiti
anagrafici e contributivi entro la fine del 2022, ricordano i
consulenti del lavoro. (ANSA).