(ANSA) - ROMA, 07 GEN - "La giusta lotta all'evasione
fiscale, anche quella quotidiana sugli acquisti di beni e
servizi, calcolata in oltre 19 miliardi di euro, è tra gli
obiettivi del Governo da attuare, oltre che con i controlli
tradizionali, attraverso la condivisione delle banche dati
fiscali e l'estensione dell'obbligo di fatturazione elettronica
ai soggetti in regime forfettario", interventi, questi,
"totalmente condivisi dall'Istituto nazionale tributaristi
(Int), che però - si legge in una nota - suggerisce anche altre
possibili misure: estensione fatturazione elettronica alle spese
sanitarie ed una nuova metodologia selettiva delle spese
detraibili da parte del contribuente. L'Int ipotizza una
detrazione del 25% fino a 5.000 euro annui relativi a spese
della quotidianità assoggettate ad IVA al 22%, pagate con
sistemi tracciati e ovviamente certificate da fattura, o
scontrino parlante". Inoltre, "un mese prima della campagna
dichiarativa, si potrebbero estrarre un certo numero di codici
Ateco di attività i cui beni o servizi rientrino tra quelli
detraibili. Essendo la detrazione maggiore dell'aliquota più
elevata dell'Iva, si ridurrebbe una delle motivazioni che induce
a non richiedere fattura e/o scontrino", e per l'associazione
professionale "il fatto di non conoscere a priori quali spese
saranno effettivamente detraibili renderebbe più difficoltosi e
non convenienti eventuali accordi volti all'evasione
dell'imposta. Per il presidente dell'Int Riccardo Alemanno, "non
esiste una soluzione certa e infallibile circa la lotta
all'evasione fiscale, tanto meno una detrazione totale delle
spese che creerebbe problemi di equità e di welfare. Anche
quanto da noi ipotizzato non sarà la panacea di questa piaga
sociale, ma l'utilizzo del digitale, sempre garantendo la
privacy dei dati, e l'incertezza di quali spese potranno essere
detratte, potrebbero garantire risultati maggiori. Ovviamente,
bisognerà contestualmente operare anche sulle persone,
soprattutto sulle nuove generazioni perché si tratta anche di
un problema culturale, e ridurre ulteriormente la pressione
fiscale, iniziata con la revisione dell'Irpef e la parziale
cancellazione dell'Irap, poiché l'utilizzo di nuovi strumenti e
forme di controllo non può prescindere dalla riduzione della
pressione fiscale, dalla semplificazione burocratica e da una
più attenta gestione della spesa pubblica", si chiude la nota.
(ANSA).