(ANSA) - ROMA, 09 MAR - L'Istituto nazionale tributaristi
(Int), rappresentato dal presidente nazionale Riccardo Alemanno
e dall'avvocato Giorgio Infranca, componente del Comitato Int
per la riforma fiscale la riforma della giustizia tributaria, è
stato audito nelle Commissioni Giustizia e Finanze del Senato.
Il vertice dell'associazione professionale, recita una nota, "ha
posto l'attenzione sul ddl presentato dal senatore Mauro Maria
Marino che, oltre a normare la riforma della magistratura
tributaria, propone un vero e proprio nuovo Codice del
contenzioso anche in ragione della figura del difensore
tributario", da cui ha preso spunto per "una riflessione in
merito ai difensori nel processo tributario: la recente
rivisitazione normativa delle competenze e degli obblighi dei
professionisti abilitati al di là degli iscritti in albi, ha
maggiormente qualificato i tributaristi iscritti nei ruoli dei
periti e degli esperti in tributi, è necessario però
ulteriormente ampliare e modernizzare le figure dei difensori
abilitando, nei primi due gradi di giudizio, i tributaristi
qualificati e certificati", autorizzandoli "all'assistenza e
rappresentanza del contribuente dinanzi agli uffici finanziari".
C'è, poi, la "necessità di rendere di competenza delle
Commissioni tributarie i contributi previdenziali delle gestioni
Inps artigiani, commercianti e professionisti gestione separata,
strettamente legati alle dichiarazioni dei redditi, ma oggi
ancora di competenza del giudice del lavoro". Per Infranca,
l'Int "condivide il percorso riformatore più strutturale, già
delineato dalla commissione ministeriale e contenuto nei
disegni di legge già depositati in Senato", perché "solo
mediante la nomina, per concorso, di giudici tributari
professionali sarebbe possibile assicurare la massima qualità
delle decisioni in materia tributaria, nell'interesse dei
contribuenti, ma anche dell'Erario e quindi della collettività",
perché "la professionalizzazione dei giudici tributari è
un'esigenza sentita da tutti, ineludibile e indispensabile,
reclamata dalle categorie professionali, dalla stessa
Amministrazione finanziaria e dai rappresentati delle imprese, a
cui è finalmente giunto il tempo di dare una risposta forte", si
chiude la nota. (ANSA).