(ANSA) - ROMA, 27 MAG - "L'Istituto nazionale tributaristi
(Int) aveva già paventato al Governo, lo scorso mese di aprile
con una nota, che appalti o istanze inerenti interventi del Pnrr
o altre tipologie di contributi, che richiedessero dati
contabili potevano far insorgere discriminazioni tra le
categorie professionali che svolgono attività di consulenza
contabile e fiscale, evidenziando che i tributaristi
intermediari fiscali abilitati, come altre figure professionali,
possano tenete le scritture contabili ed essere i soggetti
naturalmente deputati per poter certificare i dati contabili, di
bilancio o delle dichiarazione dei redditi". Lo si legge in una
nota dell'associazione, secondo cui "maggior stupore e
preoccupazione è sorta tra la dirigenza dell'Int quando,
nell'ambito delle istanze per il Fondo impresa femminile
nell'ambito del Pnrr "Inclusione e Coesione", si è
concretizzata la paventata discriminazione poiché, nella
richiesta certificazione dei dati patrimoniali derivanti da
bilanci e scritture contabili, si è riservata tale
certificazione solo a una categoria professionale, con evidente
danno per i tributaristi, e non solo, che non potranno attestare
i dati delle loro assistite che vogliano accedere al Fondo per
l'impresa femminile". Parola del residente dell'Int Riccardo
Alemanno e della coordinatrice della Commissione per le pari
opportunità Veronica Rauso, che hanno scritto a ministro dello
Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, inviando la lettera per
conoscenza anche al Presidente di Invitalia, Andrea Viero. Per
Alemanno "i tributaristi intermediari fiscali abilitati, sono,
per i soggetti economici di cui siano depositari delle scritture
contabili secondo le vigenti leggi, già autorizzati alla
certificazione delle situazioni patrimoniali-contabili di
imprese e lavoratori autonomi, necessarie per accedere alle
rateizzazioni delle iscrizioni a ruolo dell'Agenzia Entrate
Riscossione, come si evince sul modello ministeriale di
presentazione della domanda. Perché allora questa
discriminazione? Eppure il Pnrr prevede proprio il
coinvolgimento di tutte i soggetti economici imprese e
lavoratori automi professionali e questi ultimi sono stati
coinvolti indipendentemente che siano appartenenti al settore
ordinistico o a quello delineato dalla Legge 4/2013. Quindi
tutto ciò è ancora più incomprensibile, per questo riteniamo sia
frutto di un errore", si chiude la nota. (ANSA).