(ANSA) - ROMA, 29 FEB - Prestazioni civetta e cure
sottocosto senza garanzie: 23 senatori chiedono con una
interrogazione parlamentare più tutele per i pazienti. In
seguito allo scandalo di società di capitale che gestivano
l'odontoiatria pubblica in Lombardia, dopo l'arresto del Gruppo
dirigente Vitaldent in Spagna e dopo il servizio di Striscia la
Notizia sulla chiusura per fallimento di una grossa società
nazionale che ha lasciato senza cure i pazienti che avevano
anticipato ingenti somme di denaro, un gruppo di senatori
appartenenti ai principali Gruppi parlamentari hanno firmato
l'atto per chiedere ai ministri dello Sviluppo economico, della
Salute, della Giustizia, del Lavoro,
dell'Economia e delle Finanze di intervenire per tutelare i
pazienti. Il principale rischio per i pazienti arriva, spiegano,
in caso di fallimento delle società (spesso Srl con capitale
sociale di 10 mila euro), e' di essere insolventi "nei confronti
sia dei propri assistiti che degli operatori che vi lavorano,
poiché il giro di affari di un centro odontoiatrico supera di
gran lunga la quota di capitale sociale versata che deve essere
usata naturalmente anche a forma garanzia. Le società che
offrono servizi odontoiatrici - chiariscono i 23 senatori - non
sono obbligate ad avere all'interno dei loro CdA figure iscritte
all'Ordine dei Medici e degli Odontoiatri. "I senatori portano
un problema reale che mette a rischio la salute degli italiani
al quale la politica speriamo ponga rimedio al più presto -
commenta Gianfranco Prada, presidente ANDI - In questi giorni
sono in discussione in commissione Industria alcuni emendamenti
al Ddl Concorrenza per introdurre odontoiatri iscritti all'Albo
negli organismi delle società di capitale, estendendo cosi' la
garanzie, che oggi i pazienti hanno nel farsi curare in uno
studio di un dentista libero professionista, anche nelle catene
odontoiatriche".(ANSA).