(ANSA) - ROMA, 10 LUG - Una riforma dell'imposizione
immobiliare locale "non dovrebbe prescindere dalla revisione del
Catasto, in quanto la determinazione della base imponibile della
nuova Imu, mediante il ricorso ai moltiplicatori, rischia di
continuare a creare delle sperequazioni", nel contempo, però,
"si potrebbero incentivare i soggetti titolari dei diritti reali
ad autodichiarare le reali consistenze, avvalendosi di tecnici
iscritti agli Ordini, o agli Albi professionali, i quali
potrebbero assumere l'incarico di "tecnico accertatore",
asseverando di fatto la veridicità dei dati comunicati". A dirlo
oggi, nella commissione Finanze della Camera, il vicepresidente
del Consiglio nazionale del Notariato, Giampaolo Marcoz,
ascoltato riguardo alla proposta di legge recante
sull'Istituzione dell'imposta municipale sugli immobili (la
cosiddetta "nuova Imu"). Percorrendo questa strada, ha aggiunto
il numero due dell'Ordine, sarebbe pure possibile perseguire il
concetto di 'fisco amico', e ridurre sensibilmente l'eventuale
rischio di contenzioso che, inevitabilmente, deriverà
dall'aggiornamento degli estimi e, più in generale, dalla
revisione del Catasto fabbricati". (ANSA).