(ANSA) - ROMA, 27 OTT - Misure "di ristoro" necessarie pure
per i professionisti, al pari di "quelle varate per le aziende
interessate dalle annunciate nuove disposizioni anti-Covid": è
la petizione, contenuta in una lettera al presidente del
Consiglio Giuseppe Conte, firmata congiuntamente dai presidenti
dei Consigli nazionali dei consulenti del lavoro e dei
commercialisti, Marina Calderone e Massimo Miani, che
evidenziano come "in questi ultimi mesi, se da un lato il 79%
dei liberi professionisti ha visto ridursi il proprio fatturato
e che tale riduzione è stata superiore al 50% rispetto all'anno
precedente per il 35,8% degli stessi, dall'altro tutte le
attività professionali sono state impegnate in prima linea
nell'emergenza e hanno dovuto fare importanti investimenti in
soluzioni informatiche, per continuare a lavorare. L'aumento dei
contagi su tutto il territorio nazionale, inoltre, comincia ad
investire anche gli studi professionali, sempre più spesso
costretti a chiudere per il verificarsi di casi di malattia", si
legge nella missiva. La pandemia, avvertono i vertici degli
Ordini, "ha messo in evidenza ancora una volta la profonda
differenza nei livelli di tutela della salute assicurati ai vari
comparti del lavoro". Per Miani e Calderone è "urgente un
confronto per valutare l'inserimento nei decreti di prossima
emanazione di "regole emergenziali" semplificate in materia
fiscale e di ammortizzatori sociali e per ragionare sulla
individuazione delle misure necessarie a scongiurare,
nell'immediato, crisi e fallimenti aziendali che spingerebbero
verso una dimensione sempre più strutturale e meno congiunturale
l'evoluzione della crisi che stiamo affrontando", chiudono.
(ANSA).