(ANSA) - ROMA, 04 MAR - "Per la Costituzione la salute è un
diritto fondamentale degli individui. Anche quella dei
professionisti che nell'anno della pandemia non sono stati
risparmiati dalle conseguenze peggiori del contagio da Covid-19.
Pertanto, una legge che rinvia i termini degli adempimenti in
caso di malattia non può essere accantonata perché ritenuta
causa di ipotetico mancato gettito per le finanze dello Stato.
Gli iscritti agli ordini meriterebbero ben altra considerazione
per avere garantito all'erario, comunque, l'atteso gettito
fiscale". Così si esprime la presidente del Comitato unitario
delle professioni (Cup), Marina Calderone, commentando la
notizia del parere negativo della Ragioneria dello Stato al ddl
sul differimento dei termini relativi agli adempimenti in caso
di malattia del professionista. Per l'organo di controllo del
ministero dell'Economia il disegno di legge - che ha comunque
trovato l'appoggio da parte di tutte le forze politiche - è
privo di copertura finanziaria e pertanto non dovrebbe
proseguire il suo iter legislativo. "Nella realtà dei fatti", fa
notare la presidente, "è stato proprio grazie alla capacità dei
professionisti di organizzarsi all'interno del proprio studio o
con l'aiuto di colleghi che la macchina amministrativa ha
funzionato regolarmente. Questa legge", aggiunge, "è un
provvedimento necessario per riconoscere al professionista
quanto assicurato normalmente ai lavoratori dipendenti che,
quando si ammalano, non devono preoccuparsi di eventuali
conseguenze sanzionatorie per la loro assenza dal posto di
lavoro. Confido che in Parlamento si possa trovare comunque una
soluzione affinché il testo concluda il suo iter", spiega,
infine, Calderone. (ANSA).