Volge lo sguardo oltre i confini nazionali la Fonderia Marini di Palazzolo sull’Oglio, in provincia di Brescia. L’azienda guidata dalla famiglia Marini specializzata nella produzione di getti in ghisa lamellare e sferoidale sta infatti incrementando la quota di export grazie a nuove commesse significative. «I nostri prodotti sono richiesti sui mercati di Spagna, Svizzera e Germania e l’export rappresenta ormai il 35% del nostro fatturato – conferma il presidente Lino Marini, alla guida dell’azienda insieme alle sorelle Stefania, Cecilia, Laura e ai nipoti Mauro e Francesco -. Produciamo fusioni in ghisa lamellare e sferoidale di piccole e grandi dimensioni, con pezzi da 20 a 12 mila kg, per una produzione totale di circa 6 mila tonnellate all’anno. Si tratta di prodotti sempre più complessi che sono frutto di un mix di lavorazione artigianale e tecnologia legata alle nuove tecniche e metodologie di fusione di formatura. Grazie alla collaborazione decennale con diversi partner internazionali, siamo inoltre in grado di fornire anche piccoli getti in media e grande serie, da 0,1 a 20 kg».
Dalle produzioni su larga scala di fusioni in ghisa destinate a diversi settori industriali a soluzioni «tailor made», cioè concepiti su misura per commesse specifiche, l’azienda bresciana è un punto di riferimento per il comparto. A margine del ciclo produttivo, infatti, l’azienda tiene sotto controllo tutta la filiera della ghisa: «L’obiettivo è garantire la massima qualità del prodotto - spiega Marini -. Il laboratorio interno all’azienda ci consente di eseguire immediatamente l’analisi della materia prima, della colata, ma anche controlli micrografici e prove distruttive e non. Questo ci consente di avere il controllo della materia durante il processo fusorio e di certificare i prodotti conformi alle esigenze del cliente».
I getti in ghisa «made in Brescia» lanciano in Europa la Fonderia Marini
Flessibilità produttiva e controllo qualità i binari che hanno portato l’azienda della famiglia Marini di Palazzolo sull’Oglio, in provincia di Brescia, a ritagliarsi quote di mercato in Spagna, Svizzera e Germania
