ArcelorMittal Italia "prende atto
del provvedimento del Tribunale, pur riservandosi ogni azione, e
ribadisce di aver sempre agito con la massima collaborazione nei
confronti di tutte le organizzazioni sindacali e di voler
continuare a dialogare con assoluta trasparenza con tutti i
soggetti coinvolti". Lo sottolinea l'azienda commentando la
sentenza del giudice del Lavoro di Taranto che l'ha condannata
per comportamento antisindacale, accogliendo un ricorso
dell'Usb, relativamente all'obbligo disatteso di comunicare alle
organizzazioni sindacali - limitatamente ai casi di eccedenza di
personale fungibile rispetto a specifiche funzioni aziendali -
il risultato dell'applicazione dei criteri convenuti
nell'accordo sindacale del 6 settembre 2018. Il giudice ha
pertanto ordinato alla società di effettuare tale comunicazione
nel termine di sessanta giorni.
In una nota, ArcelorMittal fa però rilevare che il giudice
del Lavoro ha rigettato le "censure per condotta antisindacale
relative alla fase di informazione e consultazione sindacale ex
articolo 47, legge 428/90, che ha preceduto la cessione dei
complessi aziendali del Gruppo Ilva". A tal riguardo, il giudice
"ha dato atto che - osserva l'azienda - nell'accordo sindacale
del 6 settembre 2018 la stessa Usb aveva riconosciuto la
correttezza della condotta aziendale in relazione all'esatto
adempimento degli obblighi informativi prescritti dalla
procedura ex art. 47, restando così esclusa la configurabilità
di qualsivoglia condotta antisindacale al riguardo".
Inoltre, il giudice del Lavoro "ha rigettato le domande di
Usb - puntualizza ArcelorMittal - anche in relazione a pretese
omissioni informative relative alla perimetrazione delle
attività e alla definizione dei nuovi assetti organizzativi".
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