Con quasi 300mila dosi di vaccino
anti Covid nei magazzini pugliesi, adesso serve lo scatto di
reni nella campagna: è quello che chiede il governatore
pugliese, Michele Emiliano, che oggi ha incontrato in
videoconferenza, assieme all'assessore alla Sanità, Pierluigi
Lopalco, 300 medici di famiglia. A loro ha domandato un aiuto
per accelerare soprattutto con le vaccinazioni a domicilio a
over 80, disabili e fragili. "Per accelerare la campagna
vaccinale serve il contributo fondamentale, diagnostico e di
vicinanza, dei medici di base che meglio di noi riconoscono le
fragilità dei propri assistiti. Serve uno sforzo intenso anche
per le vaccinazioni a domicilio dove le aspettative devono
essere assolutamente soddisfatte", ha sottolineato Emiliano. Il
vaccino è l'arma per bloccare la pandemia che continua a correre
in Puglia, anche se oggi si è registrato un leggero
rallentamento, infatti su 15.730 test, record dal 2020, sono
stati registrati 1.255 casi positivi: 400 in provincia di Bari,
157 in provincia di Brindisi, 119 nella provincia Bat, 57 in
provincia di Foggia, 193 in provincia di Lecce, 323 in provincia
di Taranto, 4 casi di residenti fuori regione, 2 casi di
provincia di residenza non nota. Nel Tarantino continua ad
essere rilevato un numero di contagi molto elevato. Sono 43 i
decessi inseriti nel bollettino: 18 in provincia di Bari, 2 in
provincia di Brindisi, 3 in provincia Bat, 11 in provincia di
Foggia, 2 in provincia di Lecce, 7 in provincia di Taranto. In
tutto in Puglia hanno perso la vita 5.044 persone. Sono 147.829
i pazienti guariti mentre ieri erano 146.892 (+937); sono 50.729
i casi attualmente positivi mentre ieri erano 51.220 (-91). I
pazienti ricoverati sono 2.297, altro record dall'inizio
dell'emergenza, mentre ieri erano 2.240 (+37). Il totale dei
casi positivi Covid in Puglia dall'inizio della pandemia è di
203.602. Gli ospedali continuano ad essere "sotto stress", il
numero dei pazienti non accenna a ridursi e tra le strutture in
sofferenza anche il nuovo ospedale Covid in Fiera a Bari che,
secondo i sindacati, sarebbe "al collasso". "La pressione sulle
terapie intensive della struttura mette in ginocchio tutti gli
operatori sanitari, impegnati a gestire un numero di pazienti
altamente critici di gran lunga superiore rispetto a quelli
preventivamente attivati come posti di rianimazione": denunciano
i sindacati medici Anaao Assomed, Aaroi Emac, Cimo, Fassid, Cisl
Fp, Cgil Fp, Fvm, Fesmed e Uil Fpl, in un documento inviato,
oltre che al governatore Michele Emiliano, e all'assessore alla
Sanità, Pierluigi Lopalco, anche al ministro della Sanità,
Roberto Speranza, alla Protezione civile, al prefetto di Bari,
Antonella Bellomo e al sindaco della Città Metropolitana di
Bari, Antonio Decaro.
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