Mentre il governatore Michele Emiliano è alle prese con il "rinnovamento" della Regione chiesto dalla segretaria del Pd Elly Schlein dopo le inchieste giudiziarie sul voto di scambio, che hanno coinvolto esponenti del centrosinistra al Comune di Bari e nel governo regionale, il centrodestra si è compattato attorno al nome del leghista Fabio Romito, candidato sindaco unitario per il capoluogo pugliese, dove il centrosinistra sta vagliando ancora un terzo nome che possa unire la coalizione: quello del 78enne professore Nicola Colaianni, con una esperienza da parlamentare. In Regione sono uscite dalla giunta, per motivi differenti, l'assessora ai Trasporti Anita Maurodinoia, che ha lasciato l'incarico e il Pd dopo aver appreso di essere indagata per corruzione elettorale. E la pentastellata Rosa Barone, che ha lasciato l'assessorato al Welfare dopo la decisione di Conte di fare uscire il M5s dalla maggioranza. Emiliano studia ora le mosse per andare incontro alle direttive della segretaria del Pd che ha chiesto anche di mettere alla porta "i trasformisti". E nella nuova squadra di governo potrebbero entrare l'epidemiologo Pierluigi Lopalco (per lui sarebbe un ritorno dopo le dimissioni) e il dem Francesco Paolicelli, vicino al sindaco di Bari, Antonio Decaro. Si tratta solo di indiscrezioni ma la richiesta di rinnovamento arriva anche dalla base con una raccolta firme lanciata dai militanti del Pd. Lunedì sarà convocata la direzione del partito per fare il punto e a stretto giro ci sarà un vertice di maggioranza in Regione. Frenetiche le manovre anche sul fronte delle elezioni comunali di Bari in programma a giugno: il centrodestra ha ufficializzato il nome di Fabio Romito, 36enne consigliere regionale della Lega fortemente voluto da Matteo Salvini. Sul fronte del centrosinistra, invece, potrebbe esserci una svolta con Nicola Colaianni che è stato contattato da Nichi Vendola al quale ha dato una "disponibilità di massima". La palla, adesso, passa ai due schieramenti del centrosinistra: quello di Michele Laforgia, sostenuto, tra gli altri, dal M5s e dai movimenti che si riconoscono nella Convenzione per Bari; e quello di Vito Leccese, candidato del Pd. Dovranno decidere loro se fare un passo indietro e convergere su Colaianni. "Io sarei orientato ad accettare", ha dichiarato il diretto interessato oggi pomeriggio. Sul fronte giudiziario, intanto, emergono altri dettagli dall'ultima inchiesta che ha portato all'arresto dei fratelli Alfonso e Enzo Pisicchio, il primo ex assessore regionale nella prima giunta Emiliano. Secondo quanto evidenziato negli atti, Enzo Pisicchio e l'imprenditrice coindagata Giacoma Punzo, per far ottenere un primo finanziamento di 3 milioni di euro (di complessivi 6 milioni) alla società veneta Nir, avrebbero "sfruttato e vantato relazioni esistenti con Antonio De Vito e Cosimo Borraccino, all'epoca dei fatti rispettivamente direttore generale della società regionale 'Puglia Sviluppo' e assessore pugliese allo Sviluppo Economico". Borraccino, che non è indagato (così come De Vito), alle ultime regionali si è candidato con il partito dei Pisicchio, Senso civico, ma non è stato eletto. "Dal 2004 ad oggi - ribatte Borraccino - nei lunghi anni di presenza nelle istituzioni regionali e provinciali, mai ho tratto vantaggio dai miei ruoli istituzionali, anzi appena ho avuto segnalazioni che qualcosa non andava nel pieno rispetto dei crismi di legge, non ho esitato a denunciare all'autorità giudiziaria fatti e persone, costituendomi anche parte civile".
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