Mentre i suoi colleghi cominciano a dire addio alle scene (Paul Simon tra gli ultimi), James Taylor continua dritto per la sua strada. "Io non so fare altro che il musicista, farò questo finché ce la farò", dice consapevole però che "niente dura per sempre, e in qualche modo Paul ha ragione". Il cantautore statunitense è arrivato al festival di Sanremo, dove domani è atteso come superospite, anche per un duetto con Giorgia. "Ha una voce bellissima, sono entusiasta di cantare con lei. So che lei ha un feeling particolare con il brano You've got a friend e anche per me è stato molto importante: non vedo l'ora di vedere cosa verrà fuori". Domani Taylor, all'Ariston per la prima volta, farà anche "Taylor", in una maniera inaspettata. "Farò due minuti tratti dal Rigoletto, La donna è mobile, ma in una versione alla James Taylor, con la chitarra", anticipa. Del festival racconta di aver sentito parlare per la prima volta nel 1968 quando era a Londra per un provino con la Apple Records, l'etichetta fondata dai Beatles.
"Ero un loro grande fan. Per me era un sogno, non potevo crederci. Ero molto nervoso. Non so come la canzone, era Something in the way she moves, passò: fu Paul McCartney a dare il via libera e ad alzare il pollice verde: fu un momento molto speciale". Conosce il festival ("La considero un'istituzione pazzesca. In America è un peccato che non ci sia una competizione del genere"), ma quando qualcuno chiede cosa ne pensi di Claudio Baglioni, si scusa di non sapere chi sia: "è un cantante famoso in Italia?". Ricorda invece le collaborazioni passate con "gli amici italiani per i quali nutro un grande affetto", Elio e Le Storie Tese e Zucchero. "Si dice sempre che la musica è linguaggio universale. Ma non un modo di dire: è vero. Si riesce a comunicare anche senza conoscere la lingua. Un esempio sono la musica italiana e quella brasiliana: sono espressione di due culture incredibili". Il passaggio a Sanremo è l'occasione per l'artista da 100 milioni di dischi venduti di presentare il suo ritorno in Italia per tre concerti a luglio: il 20 al Lucca Summer Festival, il 22 al Teatro Antico di Pompei, il 23 alle Terme di Caracalla a Roma. "Luoghi magici, nei quali il pubblico può sentire un'atmosfera speciale intorno. Negli Stati Uniti non ci sono posti così, forse la Carnegie Hall e l'anfiteatro Red Rocks nel Colorado, invece l'Italia è così ricca di posti straordinari. In contesti del genere diventiamo turisti anche noi".