Leo: 'Dopofestival di 'perfetti conosciuti'

Impacciatore, Ravello, Genovese, Di Domenico al Dopofestival

dall'inviata Giorgiana Cristalli SANREMO

 'Tanto siamo tra amici al Dopofestival': il titolo dà il senso di un appuntamento che Edoardo Leo immagina "esattamente come si segue il festival nelle case degli italiani, riuniti insieme davanti a una pizza". Per questo ha voluto accanto a sé gli amici di sempre Sabrina Impacciatore, Rolando Ravello e Paolo Genovese, ovvero un gruppo di "perfetti conosciuti", dice, facendo il verso al titolo del film campione di incassi, dello stesso Genovese, 'Perfetti sconosciuti'. "In questo caso - aggiunge - non c'è nessuna vita segreta da svelare, ma un gruppo di amici che si ritrovano attorno al festival".

A gestire il via vai di ospiti e cantanti che arriveranno al Casinò, laddove il festival emise i primi vagiti nel '68 (e trasformato in un night club per il Dopofestival) ci sarà Carolina Di Domenico, voce di Radio2 Rai, mentre la platea di giornalisti verrà animata da Rocco Tanica, 'orfano' di Elio e le Storie Tese, che partecipano al festival in gara, ma qui alle prese con la stampa e i giornaletti. Oltre ai protagonisti del Festival, ci saranno anche personaggi invitati ad hoc.

"Ho accolto con piacere l'invito a ripensare il Dopofestival - spiega Leo -: non me la sentivo di fare il bravo conduttore, anche perché non lo sono... Ci sarà irriverenza, il gioco con i cantanti, e al teatro del Casinò ci sentiremo un po' più a casa. Ho condotto il concerto del Primo Maggio, sono appassionato di musica e sono anche convinto che il Festival possa far parte di un bagaglio attoriale. E' una manifestazione popolare, per me è un concetto altissimo e noi cercheremo di rispettarlo.".

"Non dormo da quattro giorni - confessa Impacciatore -: sapendo che non avrei dormito per tutto il festival, mi sono portata avanti. Brancolo nel buio dell'inconsapevolezza: ho subito da questi amici il bullismo fin dalla più tenera età - scherza - e ora spero che questa tendenza venga ribaltata. Aspiriamo a portare nel Dopofestival qualità e buon gusto, il resto è improvvisazione, da attori ci siamo abituati". Il tema della lotta alla violenza sulle donne entrerà anche nel salotto notturno con il ranuncolo come fiore simbolico. Il direttore artistico Claudio Baglioni conferma per il Dopofestival che era stato contattato Stefano Bollani, "poi un po' se l'è sentita di meno, un po' non eravamo convinti di un finale musicalissimo dopo tanta musica. E così questo gruppo di ascolto ci è sembrato il modo più adatto per concludere le serate del festival". Edoardo Leo scherza: "Saremo anche un po' irriverenti e speriamo che Baglioni non guarderà il Dopofestival fino alla fine, visto che ha tanto da fare". Ma il direttore artistico, la cui pignoleria è nota, lo rassicura sorridendo che invece lo farà. Ravello e Leo annunciano anche una contro classifica, stilata dagli artisti, ed un premio speciale, il Baglioni d'oro, che verrà assegnato dopo la votazione ufficiale di Sanremo. "Il voto sarà palese. Dovranno indicare la canzone, a loro giudizio, più bella e potranno anche autovotarsi - conclude Leo - se ne avranno il coraggio".

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