"Devo a lui la mia rinascita. Se oggi sono qui è grazie a Giampiero Artegiani": Massimo Ranieri è addolorato e commosso per la scomparsa dell' autore, morto a Roma all'età di 63 anni, che aveva scritto anche il testo di'Perdere l'amore', canzone vincitrice del Festival di Sanremo nel 1988. All'epoca Ranieri aveva lasciato da tempo la musica per dedicarsi al teatro e fu proprio quella canzone a scatenare la scintilla della voglia di tornare.
"Stava male da tempo, ma la notizia della sua morte mi è arrivata tra capo e collo come una brutta botta" dice all'ANSA Massimo Ranieri. "Per me era un amico, una persona riservata e simpaticissima, dolcissima. Avevamo una grande sintonia. Ovviamente vivrà sempre nei cuori delle persone che lo hanno amato e stimato", aggiunge. "L'arrivo nella mia vita di 'Perdere l'amore' è stato quel momento di cui si dice 'quando passa l'Angelo e dice amen'. Questa canzone - racconta - ha ridato linfa vitale al Massimo Ranieri cantante". Quel giorno è indelebile nella memoria.
"Un amico comune mi disse che c'era un ragazzo che voleva farmi sentire alcune canzoni - racconta ancora - ma io non volevo ascoltarlo, non avevo intenzione di incidere brani e di fare serate. Dopo sette mesi di insistenza da parte di questo amico comune, Marcello, un ballerino che era nella mia compagnia, di ritorno a Roma dopo una lunga tournee aprii la porta di casa a questo ragazzo con la chitarra in mano, Giampiero Artegiani. Era primavera, gli offrii un caffè mentre ero in pigiama perché non avevo voglia di uscire, di fare la barba, volevo staccare con il mondo dopo sette mesi in tour". Dopo l'ascolto di alcune canzoni, "con la mano già sulla maniglia della porta, prima di andare via, mi disse 'e poi ne ho un'altra particolare, te la posso far sentire?'. Richiuse la porta e, sedendosi sul divano iniziò a canticchiare 'e adesso andate via...' e poi 'perdere l'amore'. Mi piacque subito ma lui mi disse 'questa non te la posso dare perché l'ho già promessa ad un collega tuo', senza mai rivelare chi fosse, 'ma forse lui non ce la fa perché il pezzo ha un'apertura che solo uno con la voce come la tua puo' fare esplodere'. Mi limitai a dire 'mi dispiace' per non metterlo in imbarazzo...".
Il resto è storia nota, fino alla decisione successiva di presentare la canzone, con la musica di Marcello Marrocchi, a Sanremo. Portano la firma di Artegiani anche molte altre pietre miliari della musica italiana, tra le quali 'La mia libertà' di Franco Califano e successi di Michele Zarrillo tra i quali 'Mani nelle mani' presentata a Sanremo nel 2017. "Che Dio lo benedica sempre - conclude Ranieri - non finirò mai di ringraziarlo per avermi regalato una delle più belle canzoni del secolo".