(ANSA) - SANREMO, 11 FEB - "Niente passamontagna", "né
golpe". Camila Raznovich, componente della Giuria d'onore del
Festival di Sanremo finita nella bufera perché accusata di
complicità con il 'ribaltone' che ha decretato la vittoria di
Mahmood ai danni di Ultimo, preferito dal televoto, si chiama
fuori dalle polemiche, respinge le accuse di complottismo e
precisa: "Sono stata chiamata dall'azienda per cui lavoro per
far parte della giuria, a rimborso spese: abbiamo applicato il
regolamento del festival".
"Mi dispiace del putiferio che si è scatenato - spiega
Raznovich all'ANSA -. Abbiamo semplicemente votato la nostra
canzone preferita, peraltro non sapendo come stava andando il
televoto, né come si stava esprimendo la sala stampa. Si vota in
contemporanea, non c'è modo di confrontarsi".
"Perché abbiamo votato per Mahmood? Perché 'Soldi' ci è
sembrata la canzone più bella, più orecchiabile, più radiofonica
e anche più nuova a livello di sound. E credo che a nessuno sia
venuto in mente un sottotesto politico".