(ANSA) - SANREMO, 11 FEB - "Fornire le armi a una parte
belligerante equivale a essere in guerra. Quindi noi oggi
abbiamo radunato tantissimi gruppi: partiti politici, ma anche
semplici collettivi e cittadini, che arrivano da tutta Italia,
per far sentire la nostra voce, quella della maggior parte del
popolo italiano, che non vuole più inviare armi all'Ucraina".
Questo il messaggio che parte da Pian di Nave di Sanremo, dove è
in corso di svolgimento il Festival del Disarmo, organizzato dal
collettivo Pecora Nera, contro la lettera di Zelensky che sarà
letta, stasera, durante la finalissima del Festival e contro il
continuo invio di armi all'Ucraina. Presenti già circa trecento
manifestanti, anche se il momento clou è atteso nel pomeriggio.
A parlare sono gli organizzatori Alessandra Cannavò e Fabio
Zagari della Pecora Nera. "Prima di tutto siamo per la pace, più
che contro qualcosa - aggiungono -. Abbiamo organizzato questa
manifestazione per sensibilizzare la popolazione su ciò che sta
succedendo e sta facendo il nostro governo, che continua a a
coinvolgerci sempre più in una situazione bellica, che sta
diventando insostenibile".
Nel corso della mattinata ci sono stati diversi interventi,
intervallati da alcuni stacchi musicali con band locali e non
sono mancati momenti di preghiera. Dalle 16.30, sono previsti,
tra gli altri, interventi del giurista Ugo Mattei, presidente
del Comitato di Liberazione Nazionale (Cln); Davide Tutino,
docente di storia e filosofia e membro di Resistenza Radicale e
Giulio Milani, fondatore del movimento imprenditoriale "Gli
imperdonabili", che parlerà di "Cancellazione della cultura e
russofobia, tra propaganda e censura". (ANSA).