(ANSA) - SANREMO, 03 FEB - "Mi sento me stesso, come non mai.
Avevo così tanto pudore che non riuscivo a essere me stesso:
questa cosa l'ho persa e non ho più paura di farmi vedere in
maniera monolitica". Michele Bravi torna al festival di Sanremo
da giovane uomo che fa i conti con se stesso. "Ho accettato
anche le cose che non mi piacciono, tante piccole sbavature, che
però devo raccontare se voglio regalare un'esperienza artistica
completa", dice parlando del brano che porta in gara Inverno dei
fiori.
"Tornare all'Ariston è una grande soddisfazione, ma anche una
responsabilità per ribadire la dignità di un settore che è in
sofferenza".
Inverno dei fiori, racconta, "è nata con la volontà di
raccontare una dichiarazione d'amore dei tempi moderni. Volevo
raccontare con una canzone un gesto di empatia, di ascolto.
Credo che i gesti gentili possano cambiare mondo".
Anche lui è tra i protagonisti del Fantasanremo, un po' a sua
insaputa. "Non lo conoscevo, ma è un modo per combattere la
demonizzazione delle classifiche. E' molto divertente, ma forse
mi sta prendendo un po' troppo la mano. Una sfida tra me e
Sangiovanni? Macché, Aka 7even ha più punti di tutti".
E sul cast non nasconde la sua profonda stima per Massimo
Ranieri. "E' uno dei cast più belli di sempre. E Ranieri è una
divinità. Se mi chiedessero chi vorrei essere da grande, non
avrei dubbi: Massimo Ranieri. In una occasione come questa è
meraviglioso poter entrare nella visione creativa degli altri.
Me la sto vivendo da studente: sono più navigato, ma rimango
sempre un emergente". (ANSA).