"E chi avrebbe mai pensato tutto quello che sta succedendo?". Mahmood & Blanco sono stanchi, ma felici dopo una settimana nel frullatore di Sanremo. Mahmood ieri, poco prima di salire sul palco, si è anche sentito poco bene, fortunatamente senza grosse conseguenze ("una mezza congestione, ho preso freddo dopo aver mangiato e mettici pure un po' di ansia e stress"). Il loro brano, Brividi, è un successo già da milioni di stream, finito anche nella global chart di Spotify e in vetta a tutte le classifiche italiane.
Eppure, guai a parlargli di vittoria annunciata. "No, no. Chi è favorito, si sa, no vince mai alla fine. Non ci pensiamo e non ci aspettiamo niente, ma ci godiamo tutto questo affetto, anche se probabilmente realizzeremo tutto una volta tornati a casa.
Intanto speriamo di non deludere chi ci sostiene", raccontano stupendosi del fatto di guardare tutti gli altri dalla vetta della classifica generale del festival. "Ci sembra strano essere sopra tanti altri artisti di cui siamo fan", dice Mahmood, dichiarando tutta la sua stima per Massimo Ranieri. Lui, Alessandro Mahmoud il festival lo ha già vinto da outsider nel 2019. Ma è un pensiero che ha messo da parte.
"Stavolta è tutto nuovo perché non sono da solo e non avevo mai cantato con un altro artista. C'è un'energia nuova e la possibilità di vivere il festival in maniera totalmente diversa".
Per Blanco avere Mahmood al fianco "è fonte di tranquillità.
Qui va tutto veloce, non hai tempo neanche di andare in bagno", scherza il giovane che dal suo compagno di avventura dice di aver imparato "piccolezze, che nell'insieme diventano un tutt'uno".
Con un'esibizione anch'essa da brividi, de Il cielo in una stanza (per la quale hanno incassato anche i complimenti di Gino Paoli) avrebbero potuto vincere già nella serata delle cover, andata alla coppia Morandi-Jova, non senza qualche strascico polemico. Ma loro non hanno nessuna voglia e nessun interesse a entrare nella querelle. "Dire che a Gianni Morandi serve una mano è una cazzata. Morandi e Jovanotti hanno spaccato, sono due mostri sacri. Non c'è altro da aggiungere. Hanno vinto perché l'esibizione era figa, per la magia che si è creata tra loro".
Un festival che le sta azzeccando tutte, dalle canzoni agli ospiti, alle co-conduttrici. "Mi è piaciuta molto Drusilla - sottolinea ancora Mahmood -. Servono più personalità del genere su quel palco, danno quel qualcosa di più che non è mai scontato". (ANSA).