(ANSA) - ROMA, 05 FEB - Una vita sull'ottovolante. Tra
successi che hanno fatto la storia, come La mia storia tra le
dita del 1994 o Destinazione Paradiso dell'anno dopo, e un
percorso personale travagliato. Ma Gianluca Grignani non ha mai
mollato la presa, ha toccato il cielo con un dito, è caduto, si
è rialzato. Facendo i conti prima di tutto con se stesso e le
sue fragilità di uomo. "Ma tendo a non guardarmi mai indietro, i
conti vanno bene così e me ne frego di quello che dicono gli
altri". Ora torna al festival di Sanremo (dove è già stato sei
volte in gara e due come ospite - l'Ultima l'anno scorso in
duetto con Irama), con "Quando ti manca il fiato", un brano
struggente e intimo in cui riesce a raccontare il difficile
rapporto con il padre. "Emotivamente è una canzone molto
impegnativa e faticosa per me - racconta il cantautore all'ANSA
-, anche per questo l'ho provata poco. Mi sento un un po' come
una bandiera al vento: Sanremo è già complicato di suo, anche
per uno sgamato come me, così ho alzato ancora di più
l'asticella". Guardandosi dentro ancora una volta: "Dove c'è il
caos, perché io vivo nel caos. Come tutti, io sono solo andato a
visitarlo. Da artista ho messo la luce dove c'è il buio".
Il rapporto con suo padre è la scintilla che ha illuminato il
brano, "ma dentro ci sono anche io come figlio e come genitore.
Il perdono è il leit motiv per lui e per me. Ho chiesto perdono
tante volte, ma non ho mai commesso azioni così gravi da doverlo
chiedere più di due volte per la stessa cosa. Ed è anche un
pezzo esistenziale: quando ti accorgi che la vita ti può
deludere e ti toglie il fiato. Nessuna morale, però, solo una
reazione a quello che si prova". La prima volta che gli è
mancato il fiato, Grignani la ricorda bene: "avevo 5 o 6 anni e
mi resi conto che la vita poteva finire. Ma ogni giorno mi manca
il fiato". La felicità è una chimera che sfugge continuamente,
"ma non sarei contento di esserlo sempre", dice consapevole di
essere e sentirsi diverso. Nella serata dedicata alle cover,
Gianluca Grignani ha chiamato Arisa, con la quale canterà
proprio il suo brano iconico Destinazione Paradiso. (ANSA).