(dell'inviata Claudia Fascia)
(ANSA) - SANREMO, 10 FEB - "Vado a fare quello che so fare, e
spero di farlo bene per conquistare il pubblico che non mi
conosce". Così Lazza si preparava al festival, nei giorni
precedenti all'inizio della manifestazione canora, dove è
arrivato da debuttante di lusso con il titolo però di re delle
classifiche 2022 grazie all'album Sirio (800 milioni solo di
stream). E a guardare come sta andando finora, quarto con il
brano Cenere dopo tre sere, con il favore sia del pubblico che
della critica, c'è da dire che sta decisamente facendo bene.
Tanto che proprio Sirio è tornato prepotentemente in vetta alla
classifica degli album più venduti per la diciannovesima
settimana dalla pubblicazione (primo anche tra i vinili). Quello
raggiunto da Lazza, con 42 dischi di Platino e 37 dischi d'Oro,
è un record di permanenza che non si registrava da 12 anni,
quando a centralo fu Vasco Rossi.
"Non trovo nemmeno le parole, è incredibile aver raggiunto un
traguardo del genere, ancora più incredibile è condividerlo con
un grandissimo artista come Vasco, un mito! - esulta il giovane
artista -. È un riconoscimento immenso, che ripaga del lavoro,
dello studio, della dedizione e del costante impegno di questi
anni. Ne sono onorato e mi spinge a fare ancora meglio.
Altrettanto bello e gratificante è vedere così tanto affetto e
leggere così tante parole di apprezzamento per Cenere. Sapere
che è l'unico tra i brani sanremesi in Top 50 Global di Spotify
mi riempie il cuore di gioia". Due milioni 200mila stream sul
primo giorno in Italia, nonché secondo ingresso più alto nella
storia di Spotify Italia, per il brano scritto dallo stesso
Lazza con Davide Petrella (e prodotto da Dardust). "Bello che
sia arrivato anche a un pubblico adulto".
In tanti gli hanno dato del coraggioso per essere andato al
festival ("lo guardavo da bambino, mi piaceva indovinare chi
vinceva"), un'esposizione - al netto dei suoi numeri - di cui
non aveva bisogno. "Ma le cose non si fanno per bisogno, la mia
è stata una scelta, un piacere venire qui", spiega, aggiungendo
che "Sanremo è giusto da fare quando hai un'identità forte. Oggi
al terzo disco che ha fatto quello che ha fatto, la gente
riconosce la mia identità. Nei miei anni di gavetta mi sono
divertito e ho fatto le cose per come le volevo fare, con il mio
gusto personale che poi ha incontrato quello del pubblico".
Maturo al punto giusto, tanto da non avere troppe aspettative:
"spacchiamo e vediamo come va. Cerco di fare quello che so fare
nella maniera migliore". In tranquillità, perché "l'unica paura
era quella dei fan che io potessi cambiare radicalmente, ma non
è così. Io sono io, non mi piace scendere a compromessi. Se
avessi portato una ballad, un pezzo alla Brividi, che è
pazzesca, mi sarei snaturato. Cenere invece non si sposta dal
mio immaginario", rivendica, non senza ammettere che il successo
ha cambiato la sua vita. "Mi fermano ovunque, anche
all'autogrill. A Milano non posso andare più da nessuno parte.
Se guardo al mio lato persona oggi è tutto un no".
Nella serata delle cover canta La fine di Nesli, con Emma e
Laura Marzadori, primo violino alla Scala di Milano. "Sono molto
legato a quell'ambiente. Quando vedo alla prima certi personaggi
che non sanno nulla di musica classica e io non sono là, mi
viene il nervoso. Ecco, se tornassi indietro finirei il
conservatorio. Per lo studio in sé, non perché un pezzo di carta
conti qualcosa per forza. Non ho finito il liceo, né il
conservatorio ma voglio finire la musica: questa non la voglio
mollare mai".
Dopo Sanremo, Lazza da aprile sarà live con il suo
Ouver-Tour, già sold out nei palazzi dello sport di Roma,
Milano, Torino, Napoli, Bologna, con tappa anche all'Arena di
Verona, per chiudere poi nella sua Milano con lo speciale evento
unico dell'8 settembre all'Ippodromo SNAI San Siro. (ANSA).