(ANSA) - SANREMO, 08 FEB - A Sanremo irrompono i diritti
negati in Iran, grazie alla testimonianza di forte impatto della
consulente e attivista Pegah, italiana di origini iraniane,
"nata con i racconti del Libro dei Re, cresciuta con i versi
della Divina Commedia".
"In Iran - spiega Pegah - non avrei potuto presentarmi così
vestita e truccata, né parlare di diritti umani sul palco, sarei
stata arrestata o forse addirittura uccisa, è per questo che,
come molti altri ragazze e ragazzi, ho deciso che la paura non
ci fa più paura e di dare voce a una generazione crescita sotto
un regime di terrore e repressione, in un paese bellissimo, uno
scrigno di patrimoni dell'umanità".
La parola paradiso, spiega l'attivista, "deriva da un termine
persiano, pardis, che vuol dire giardino protetto. Vi chiedo -
si emoziona Pegah - se esiste un paradiso forzato, ahimé sì.
Come si può chiamare un posto dove il regime uccide persino i
bambini. Dal 16 settembre 2022, giorno in cui Mahsa Amini è
stata uccisa dalla polizia morale, il popolo iraniano sta
sacrificando con il sangue il diritto a difendere il proprio
paradiso. Vi ringrazio a nome di tutti ragazzi iraniani, perché
ricordate al mondo che la musica è un diritto umano".
Per spiegare ai suoi coetanei il dramma dell'Iran, si fa
accompagnare sul palco da Drusilla Foer: insieme intonano le
parole di una canzone diventata l'inno della rivoluzione,
Baraye, scritta da Shervin Hajipour musicando i tweet dei
ragazzi sulle libertà negate, che ha appena vinto il Grammy.
"Per ballare per strada si rischiano 10 anni di prigione, è
proibito baciarsi, tenersi mano nella mano, esprimere la propria
femminilità, più di 20 milioni di persone vivono sotto la soglia
di povertà, ci sono bambini che perdono il sole e chiedono
l'elemosina, cani innocenti uccisi per strada, in carcere ci
sono 18 mila intellettuali e prigionieri politici, e poi
rifugiati afghani, perseguitati". Il commovente brano-preghiera
si chiude con le parole chiave della rivoluzione, "donna, vita
libertà". "Libertà", scandiscono insieme Pegah e Drusilla tra
gli applausi. (ANSA).