Della storia di Sanremo Ornella Muti ha "un ricordo bellissimo: un festival con il mio papà che ci ha lasciato molto presto: ci invitò a sederci tutti sul divano, a vedere Gigliola Cinquetti che cantava non ho l'età e ad ascoltare bene le parole della canzone".
Una carrellata degli attori e registi con cui ha lavorato in 50 anni di carriera e oltre 200 film: è l'omaggio al cinema che Ornella Muti fa sul palco dell'Ariston. Sullo sfondo scorrono i volti, "Ugo Tognazzi sapeva che ero timida, spaventata, mi ha fatto da fratello maggiore, era molto ironico, generoso, divertente, cucinava per tutta la troupe"; Alberto Sordi "allegro, simpatico, ironico, stare con lui era come stare con uno di noi"; Paolo Villaggio "favoloso, molto intelligente, spiritoso, anche molto cinico"; Massimo Troisi "aveva fame di vita, era come se avesse un tempo che sapeva poteva scadere da un momento all'altro". E poi Tony Musante, "sospettoso", Alain Delon, "bello", Gerard Depardieu, "un vortice", Sylvester Stallone, "unico", Francesco Nuti, "un ragazzo molto semplice, legato alle sue radici, lo saluto con tanto amore". E poi l'appello dell'attrice: "Mi raccomando, andate a cinema, a teatro, ci regalano emozione e magia".