(ANSA) - ROMA, 08 FEB - Per il monologo, la sua prova più
attesa all'Ariston, Chiara Ferragni si presenta in scena con un
vestito naked dress con un ricamo trompe l'oeil del suo corpo:
"Non sono nuda - spiega - è un disegno del mio corpo". Ancora un
abito-manifesto, per un discorso motivazionale rivolto a tutte
le donne, un invito a sconfiggere le insicurezze, a celebrare i
successi, a "lottare insieme ogni giorno per cambiare le cose".
Lo spunto è una lettera immaginaria a Chiara bambina: "Ogni
volta che penso a te mi viene da piangere e non so perché -
esordisce Ferragni emozionata fino alla commozione finale -
forse perché mi manchi, vorrei farti uscire un po' di più, farti
vedere come è ora la mia vita. La gente mi conosce, mi chiede i
selfie, è bello essere apprezzati da milioni persone, ma
l'importante è piacere a me stessa. Voglio farti una promessa,
ho sempre cercato di renderti fiera, tutto quello che faccio, lo
faccio per te, per la bambina che sono stata".
"Una cosa mi fa stare male - confessa l'imprenditrice
digitale - il pensiero fisso non sentirmi abbastanza. l'ho
pensato anche di te, ma non lo meriti, sei abbastanza, lo sei
sempre stata. Tutte le volte in cui non ti sei sentita
abbastanza brava bella intelligente, lo eri, e se ti sentirai
ancor così, questo è uno di quei momenti, pensa che le sfide più
importanti sono solo, sempre nella nostra testa e solo con noi
stessi". Anche la paura, sottolinea, va affrontata: "Se una cosa
ti fa paura probabilmente è la cosa giusta da fare, solo
rischiando si vince contro le insicurezze, alcune le
sconfiggerai, ma capirai anche che va bene così, abbiamo tutti
la scritta 'fragile' sulla nostra pelle".
Nel monologo di Chiara c'è anche spazio per la maternità: "Ho
due bambini splendidi, diventerai una mamma anche tu, e sarai
sempre la stessa persona, con gli stessi dubbi e insicurezze di
sempre, i genitori crescono con te, è il lavoro più faticoso di
tutti, ma le uniche persone che potranno giudicare il tuo
operato sono i tuoi figli". Ferragni punta il dito contro la
cultura "sbagliata che ci insegna ad essere solo mamme, che fa
sentire in colpa le donne perché lavorando sono lontane tra i
figli, e gli uomini mai. Se farai sempre del tuo meglio per i
tuoi figli, togliti ogni dubbio, probabilmente sei una brava
madre, anche se non perfetta".
Poi un consiglio a Chiara bambina: "Celebra sempre i tuoi
successi, non sminuirti mai di fronte a nessuno. Se nascondi il
tuo corpo sei una suora, se lo mostri sei una troia, è sessismo
normalizzato: tu sfidali e non aver mai paura delle conseguenze
di quello che sei. Essere donna non è un limite: lottate insieme
ogni giorno per cambiare le cose. Io ci sto provando anche in
questo momento. Ti vorrei abbracciare piccola Chiara, alla fine
andrà tutto bene, sono fiera di te". (ANSA).