Il 16 febbraio 2013 Marco Mengoni vinceva il festival di Sanremo con L'Essenziale. Dieci anni dopo la favola si ripete. E non è certo una sorpresa: Mengoni era il vincitore annunciato, da quando, ormai mesi fa, il suo nome era apparso tra i 28 Big in gara. "E' una figata pazzesca, ma lo sarebbe stato anche se non avessi vinto - si racconta il cantante, qualche ora dopo il trionfo con il brano Due Vite, stanco ma sorridente -. Mi sono divertito, me la sono goduta ed è questa la mia vittoria. E sono contento di essermi messo in gioco e di aver osato. Tutto oltre le aspettative. A vincere sono sempre la musica e i messaggi che si mandano".
Mengoni: 'L'Eurovision? Per ora mi godo la vittoria, ci penso da domani'
Nel 2013 aveva solo 24 anni, oggi è un uomo più consapevole e maturo. "Sono molto meno capace a tenere compressa l'emotività e in questi giorni si è visto ma le mie sono state sempre lacrime di gioia, vorrei mollare ancora di più le redini. Piuttosto, erano i capelli a quei tempi a essere diversi - scherza - ero alto 2 metri con quel ciuffo e poi cominciano a spuntare quelli bianchi". In realtà in 10 anni "sono successe tante cose, ho vissuto momenti difficili come li vivono tutti, grandissimi dolori che tengo per me, ma mi hanno forgiato e fatto crescere. E sono arrivato qui con qualche strumento in più da poter utilizzare per sentirmi a mio agio sul palco. Perché in fondo quello che io volevo era portare me e la mia musica sul palco".
Anche se la sua è stata un vittoria annunciata (ha portato a casa anche il Premio "Giancarlo Bigazzi" per la miglior composizione musicale e la serata delle cover con Let it Be cantata con il Kingdom Choir), il risultato finale non è stato scontato e se l'è dovuta vedere con Lazza, arrivato secondo, e Mr. Rain terzo. Nella cinquina finale anche Ultimo e Tananai. Tutti uomini.
La prima donna in classifica è stata Giorgia al sesto posto. Un dato che non è sfuggito a Mengoni che subito, a caldo, sul palco dell'Ariston nella notte - il Leone con la palma in mano e le lacrime agli occhi - ha voluto dedicare il premio alle sue colleghe. "Siamo arrivati in finale in cinque ragazzi e credo sia giusto dedicarlo alle artiste che hanno portato pezzi meravigliosi su questo palco, sono rimasto molto male che non ce ne sia stata neanche una nella cinquina finale". Un problema che ha radici lontane nella discografia italiana che da sempre premia più gli uomini che le donne: "Dobbiamo ancora andare avanti in questo senso e cambiare le cose". Tra le donne cui dedica la vittoria, ce n'è una più speciale delle altre ed è - inevitabilmente - la mamma. "Una donna straordinaria, che mi ha messo al mondo e alla quale devo tanto, come a mio padre: è stata molto forte in questi anni. Ieri sera ho provato a chiamarla ma era in piazza a Ronciglione a festeggiare fino alle 5". Il suo paese natale, nel viterbese - famoso anche per il Carnevale al quale non rinuncia nascondendosi dietro a un maschera -, dove lui torna spesso e volentieri "perché mi ricorda di stare con i piedi per terra".
Dopo Sanremo, Mengoni va di diritto all'Eurovision Song Contest, in programma a maggio a Liverpool. "Voglio andare a divertirmi anche là", dice con entusiasmo ma "ci pensiamo da domani. Per oggi non c'è spazio per nuove aspettative, mi vorrei godere questa giornata, insieme a tutti gli altri 27 artisti, ognuno merita una foglia della palma del premio. Amadeus ha fatto una squadra pazzesca". Un altro invito lo attende: quello del presidente ucraino Zelensky che nella lettera inviata al festival e letta da Amadeus ha detto di attendere il vincitore a Kiev. "Ci andrei tutti insieme, più andiamo meglio è. Più voci siamo, più forte arriva il messaggio". Tra giugno e luglio Mengoni torna live con Marconeglistadi: sette date e gran finale a San Siro a Milano.
Mengoni: 'Un Festival ricco di contenuti. Pronto per l'Eurovision'