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Sanremo, a Blanco 5 minuti di follia costano una denuncia

Aperto un fascicolo per danneggiamento. Codacons: ora tocca alla Rai

Redazione ANSA SANREMO

Quei pochi attimi di follia sul palco, se da un lato sono valsi a regalare un'impennata di share e anche le prime pagine dei giornali, dall'altra, però, sono costati una denuncia per danneggiamento. La Procura di Imperia, infatti, ha aperto un fascicolo per far luce sul fuori programma di Blanco, durante la prima serata del 73/o festival di Sanremo, quando ha distrutto a calci il "giardino di rose" allestito sul palcoscenico del teatro Ariston. Blanco era stato invitato per presentare il nuovo singolo "L'Isola delle rose", ma a un certo punto dell'esibizione, dopo la mezzanotte, ha iniziato a dare in escandescenze, sferrando calci alla composizione floreale. "Non sentivo in cuffia, non potevo cantare", ha poi spiegato l'artista, aggiungendo:

"Ma almeno mi sono divertito, la musica è anche questo". L'inaspettato show ha scatenato un putiferio: a partire dai fioristi di Sanremo, che si sono sentiti pugnalati al cuore, per proseguire con l'opinione pubblica. "Ora ti calmi e sistemiamo, se vuoi dopo puoi tornare a cantare", era stata la risposta di Amadeus. Alla fine Blanco non ha più cantato, ma dietro quel "colpo di testa" è nato un caso nazionale. E accanto alla sua immagine, Blanco mentre sferra calci all'impazzata facendo volare rossi petali ovunque, è la foto di Gianni Morandi 'armato' di scopa e buon senso a fare il giro dei social. L'obiettivo della Procura è di chiarire come sono andati i fatti. Perché Blanco, che poi si è scusato con un poetico post - "Cadono fiori, Ariston/ Si spezzano fiori, Ariston/ Cala il sipario, Ariston/ Ti ho messo in lacrime/ come la mia mamma, Ariston /Mi hai visto fragile come un bimbo (…)" - avrebbe dovuto rotolarsi tra le rose, proprio come nel video della canzone, e non farne polpette. "Non era una gag preparata - ha spiegato Amadeus -. Blanco è consapevole di aver fatto qualcosa che non avrebbe dovuto. Non ha chiesto di essere capito ma di essere perdonato". In attesa di chiarire la vicenda, e che la Rai spieghi quali fossero gli accordi, il suo nome è stato iscritto nel registro degli indagati. All'indomani dell'accaduto, il Codacons aveva formalizzato un esposto nei confronti dell'artista. "Blanco sarà chiamato a risarcire i danni prodotti alla Rai e a rispondere del reato di danneggiamento - riportava una nota dell'associazione -. Al di là della volgarità del gesto e della sua inopportunità, l'aver distrutto la scenografia del Festival potrebbe realizzare veri e propri reati". Ed ha poi aggiunto: "Oltre all'aspetto penale la distruzione operata da Blanco ha prodotto un evidente danno economico ai cittadini: la scenografia dell'Ariston è infatti pagata dagli utenti italiani che finanziano la Rai attraverso il canone, e il danneggiamento a vasi e fiori ha determinato uno spreco di soldi pubblici che ora l'artista dovrà risarcire".

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