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Lazza, a Sanremo non per bisogno ma per scelta

Sirio in vetta a classifica album per 19/a settimana, come Vasco

dell'inviata Claudia Fascia SANREMO

 "Vado a fare quello che so fare, e spero di farlo bene per conquistare il pubblico che non mi conosce". Così Lazza si preparava al festival, nei giorni precedenti all'inizio della manifestazione canora, dove è arrivato da debuttante di lusso con il titolo però di re delle classifiche 2022 grazie all'album Sirio (800 milioni solo di stream). E a guardare come sta andando finora, quarto con il brano Cenere dopo tre sere, con il favore sia del pubblico che della critica, c'è da dire che sta decisamente facendo bene.
    Tanto che proprio Sirio è tornato prepotentemente in vetta alla classifica degli album più venduti per la diciannovesima settimana dalla pubblicazione (primo anche tra i vinili). Quello raggiunto da Lazza, con 42 dischi di Platino e 37 dischi d'Oro, è un record di permanenza che non si registrava da 12 anni, quando a centralo fu Vasco Rossi.
    "Non trovo nemmeno le parole, è incredibile aver raggiunto un traguardo del genere, ancora più incredibile è condividerlo con un grandissimo artista come Vasco, un mito! - esulta il giovane artista -. È un riconoscimento immenso, che ripaga del lavoro, dello studio, della dedizione e del costante impegno di questi anni. Ne sono onorato e mi spinge a fare ancora meglio.
    Altrettanto bello e gratificante è vedere così tanto affetto e leggere così tante parole di apprezzamento per Cenere. Sapere che è l'unico tra i brani sanremesi in Top 50 Global di Spotify mi riempie il cuore di gioia". Due milioni 200mila stream sul primo giorno in Italia, nonché secondo ingresso più alto nella storia di Spotify Italia, per il brano scritto dallo stesso Lazza con Davide Petrella (e prodotto da Dardust). "Bello che sia arrivato anche a un pubblico adulto".
    In tanti gli hanno dato del coraggioso per essere andato al festival ("lo guardavo da bambino, mi piaceva indovinare chi vinceva"), un'esposizione - al netto dei suoi numeri - di cui non aveva bisogno. "Ma le cose non si fanno per bisogno, la mia è stata una scelta, un piacere venire qui", spiega, aggiungendo che "Sanremo è giusto da fare quando hai un'identità forte. Oggi al terzo disco che ha fatto quello che ha fatto, la gente riconosce la mia identità. Nei miei anni di gavetta mi sono divertito e ho fatto le cose per come le volevo fare, con il mio gusto personale che poi ha incontrato quello del pubblico".
    Maturo al punto giusto, tanto da non avere troppe aspettative: "spacchiamo e vediamo come va. Cerco di fare quello che so fare nella maniera migliore". In tranquillità, perché "l'unica paura era quella dei fan che io potessi cambiare radicalmente, ma non è così. Io sono io, non mi piace scendere a compromessi. Se avessi portato una ballad, un pezzo alla Brividi, che è pazzesca, mi sarei snaturato. Cenere invece non si sposta dal mio immaginario", rivendica, non senza ammettere che il successo ha cambiato la sua vita. "Mi fermano ovunque, anche all'autogrill. A Milano non posso andare più da nessuno parte.
    Se guardo al mio lato persona oggi è tutto un no".
    Nella serata delle cover canta La fine di Nesli, con Emma e Laura Marzadori, primo violino alla Scala di Milano. "Sono molto legato a quell'ambiente. Quando vedo alla prima certi personaggi che non sanno nulla di musica classica e io non sono là, mi viene il nervoso. Ecco, se tornassi indietro finirei il conservatorio. Per lo studio in sé, non perché un pezzo di carta conti qualcosa per forza. Non ho finito il liceo, né il conservatorio ma voglio finire la musica: questa non la voglio mollare mai".
    Dopo Sanremo, Lazza da aprile sarà live con il suo Ouver-Tour, già sold out nei palazzi dello sport di Roma, Milano, Torino, Napoli, Bologna, con tappa anche all'Arena di Verona, per chiudere poi nella sua Milano con lo speciale evento unico dell'8 settembre all'Ippodromo SNAI San Siro. (ANSA).
   

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