"Il ricordo più bello di Sanremo è quando vivi la gara: l'anno scorso è stata un'emozione bellissima, quando è venuto a trovarmi Jovanotti è stato fantastico. Da ospite o da conduttore è un'altra cosa". Parola di Gianni Morandi, che ha condotto due festival e per sette volte ha partecipato in gara e che si è raccontato alla vigilia del festival numero 73, che lo vedrà sul palco nel ruolo di co-conduttore con Amadeus, in collegamento da Sanremo con Che tempo che fa.
"Sto bene, cerco di nascondere un po' l'ansia ma vicino ad Ama sono tranquillo, perché lui è uno che smussa tutti gli angoli, se c'è un problema lo risolve, è molto tranquillo", ha spiegato Morandi, che nel 2023 festeggia 65 anni di carriera e 60 anni da Fatti mandare dalla mamma, che sta per riproporre in una nuova versione con Sangiovanni, "un ragazzino molto bravo".
"Ho iniziato a cantare a 13 anni, con la maestra Scaglioni di Bologna, è bello ricordarlo". Ad Amadeus non ha potuto dire di no, perché "sono attratto da Sanremo". Quindi non sarà l'ultimo come aveva ipotizzato l'anno scorso? "Direi che ora ne ho fatti abbastanza", Fabio Fazio gli ha regalato un video con le sue hit, un pezzo di storia della musica italiana: "Rivedere tutte queste canzoni, questi anni, mi fa pensare al tempo che è passato, alle persone che ho incontrato: mi piace molto cantare con gli altri, fare gioco di squadra", ha spiegato Morandi, che ha definito Amadeus "un bel compagno di viaggio, anche se - ha scherzato alludendo alla campagna spot del festival - l'ho dovuto trascinare correndo, perché non si allena abbastanza".
Con Al Bano e Massimo Ranieri si esibirà per la prima volta in trio, mercoledì 8 febbraio, per una performance che - ha promesso Amadeus - "rimarrà nella storia del festival, ci lascerà a bocca aperta e ci commuoverà molto". "Ognuno interpreterà i suoi successi più grandi: alle prove - ha ammesso Morandi - mi sono emozionato, ho rivisto Ranieri a 17 anni a Canzonissima, Al Bano nel '67 agli inizi, è stato bello ritrovarsi tutti insieme". (ANSA).