Sono due i fascicoli aperti dalla Procura di Sassari che indaga per omicidio colposo e epidemia colposa a seguito della diffusione del Covid-19 e delle morti nell'ospedale di Sassari. Come riporta il quotidiano La Nuova Sardegna, i vertici dell'Azienda ospedaliero-universitaria di Sassari hanno deciso di affidare all'avvocato Nicola Satta la propria tutela legale.
Al momento nessuno è iscritto sul registro degli indagati, ma si tratta di una scelta preventiva, per essere supportati in un momento così complicato e ipotizzando che gli inquirenti possano prima o poi chiedere conto di cosa non abbia funzionato nella gestione dei protocolli approntati per tenere il più possibile il virus lontano dai reparti. Le indagini sono partite dopo i numerosi casi di positività registrati in ospedale e dopo che il reparto di Cardiologia si è trasformato nell'epicentro della diffusione nell'isola. Gli inquirenti stanno acquisendo materiale utile per capire se tutte le procedure siano state rispettate e se fossero stati predisposti correttamente piani e percorsi di emergenza adeguati.
Il primo fascicolo è relativo alla morte del primo paziente contagiato in Cardiologia, dove era ricoverato da due settimane e poi deceduto nel reparto di malattie infettive il 15 marzo scorso. Il secondo si riferisce alla situazione che si è registrata nel reparto Dialisi, dove i familiari dei pazienti hanno denunciato di essere stati abbandonati, affidando le loro testimonianze - come ricorda La Nuova Sardegna - anche a video e audio che sono stati acquisiti dagli investigatori. Perché il sistema ospedaliero di Sassari si è rivelato così vulnerabile? Come è possibile che la maggior parte dei positivi al Covid-19 siano operatori, pazienti o persone transitate al Santissima Annunziata? Cosa è successo in Cardiologia?
Supportato dagli uomini della polizia giudiziaria, dai carabinieri del Nas e dallo Spresal, il sostituto procuratore di Sassari, Paolo Piras, esperto di reati in campo sanitario, si muove con prudenza. Non bisogna intralciare gli operatori impegnati nell'emergenza, ma le indagini si sono rese necessarie dopo i numerosi casi di positività registrati in ospedale
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