La Lega è pronta a difendere la legge della Regione Sardegna sull'apertura dei chioschi in soiaggia tutto l'anno che il governo ha deciso di impugnare davanti alla Corte Costituzionale. "Non ci facciamo intimidire, né ci arrendiamo - dichiara il capogruppo in Consiglio regionale Dario Giagoni, primo firmatario della proposta poi diventata legge a febbraio - tutta la documentazione è al vaglio dei nostri legali e faremo di tutto per far valere le nostre ragioni a favore del lavoro e dell'occupazione ma mai contro l'ambiente". "In un periodo di grave emergenza come quello che viviamo - spiega l'esponente del Carroccio - la possibilità di destagionalizzare e non sottoporre le imprese a ulteriori ed esose spese con l'obbligo di smontare i manufatti amovibili era, ed è tuttora, un'importante e differente occasione di sviluppo economico".
AGUS (PROGRESSISTI), MODELLO E' POETTO CAGLIARI - Se non fosse stata impugnata dal governo, la legge regionale sull'apertura dei chioschi per tutto l'anno avrebbe portato a ricorsi e denunce a danno dei titolari delle concessioni balneari. E' la posizione del capogruppo dei Progressisti, Francesco Agus, che in merito alla difesa a oltranza del provvedimento da parte della Lega invita a "smettere di illudere un intero settore con promesse campate per aria".
Il consigliere dell'opposizione indica la strada da seguire: "La risposta ai problemi dei balneari esiste già ed è stata realizzata in concreto nel lungomare del Poetto di Cagliari. Dove all'interno di un sistema di regole certe e di una progettazione urbanistica trasparente si sono create per tempo le basi per creare sviluppo economico e centinaia di nuovi posti di lavoro". Secondo Agus, era inevitabile che il Consiglio dei ministri avrebbe deciso di sollevare la questione di legittimità costituzionale. "Abbiamo cercato in tutti i modi di spiegarlo durante il dibattito in Aula - ricorda - ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire".
DAL VARO DELLA LEGGE ALL'IMPUGNAZIONE - DI ROBERTO MURGIA
Tenere i chioschi aperti tutto l'anno sulle spiagge della Sardegna non si può. Lo Stato si oppone e chiede il giudizio di legittimità della Corte Costituzionale. E poco importa che uno degli obiettivi della legge regionale approvata a febbraio fosse la promozione della destagionalizzazione: il Governo ha deciso di impugnare perché il provvedimento contiene norme su cui la Regione non può legiferare. Infatti, le disposizioni su autorizzazioni edilizie e paesaggistiche necessarie per la costruzione di strutture sui litorali eccedono dalle competenze che lo Statuto speciale riconosce alla Sardegna e incidono, invece, su quelle statali esclusive in materia di tutela del paesaggio.
Per la stessa ragione - la violazione di competenza - il Consiglio dei ministri ha sollevato la questione di legittimità per un'altra legge inerente le spiagge, approvata sempre nel febbraio scorso dalla Regione Sardegna: quella che mette a disposizione dei Comuni costieri gli strumenti per liberare le spiagge dalle alghe durante l'estate, prevedendo lo stoccaggio provvisorio della posidonia in zone idonee della stessa spiaggia o in altri siti nel territorio comunale. Oggi gli ambientalisti non nascondono la soddisfazione, soprattutto per la scelta fatta valere dal Governo in merito alla prima legge. "Scempia-spiagge", l'ha sempre definita quella dell'apertura dei chioschi l'associazione ecologista Gruppo d'Intervento giuridico (Grig).
"Al governo avevamo inviato una segnalazione - ricorda il presidente del Grig Stefano Deliperi - e c'erano altissime probabilità che il Cdm avrebbe impugnato". "Spesso, infatti - sottolinea - la Regione sarda dimentica che in materia paesaggistica esiste esclusiva competenza statale". Ma gli stabilimenti aperti anche in bassa stagione sono davvero impattanti? "Le spiagge - spiega l'ambientalista - sono costituite da una parte emersa e da una sommersa, vi è un ricambio continuo, una modifica costante dei sistemi dunali: se noi frapponiamo ostacoli alle attività della natura otteniamo fenomeni di erosione".
A spingere per l'approvazione del provvedimento sui chioschi era stata la Lega, che aveva anche fatto inserire una clausola: entro ogni mese di ottobre i concessionari possono presentare domanda ai Comuni per non smontare le strutture, purché garantiscano l'attività per dieci mesi. La paternità della legge sulla posidonia appartiene invece al Psd'Az. Ma da subito l'opposizione, in particolare M5s e Progressisti, aveva previsto l'impugnazione. Che ora è arrivata.