Trentatré misure cautelari per una frangia degli Sconvolts, gli ultrà che seguono il Cagliari in casa e in trasferta. Sono accusati a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di diversi reati contro l'ordine pubblico, la persona e il patrimonio, commessi in occasione di manifestazioni sportive e spaccio di stupefacenti. L'operazione è stata denominata "Frari", in gergo cagliaritano "fratello", perché così si chiamavano tra loro i componenti del gruppo. I provvedimenti, emessi dal Gip del Tribunale di Cagliari dispongono la custodia cautelare in carcere per 5 appartenenti al gruppo, per altri 13 gli arresti domiciliari, 11 di loro sono destinatari di obbligo di dimora, mentre 4 sono sottoposti all'obbligo di firma.
Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari- Direzione Distrettuale - Antiterrorismo e condotte dalla Digos e dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione sono state avviate nel 2019. Al vaglio dei poliziotti della Digos decine di episodi di violenza compresi tra settembre 2018, concomitanti con l'inizio del campionato di serie A 2018/2019, fino alla primavera di quest'anno.
Tra questi, l'aggressione ai tifosi del Napoli, nel dicembre 2018, in una struttura ricettiva di Capoterra, una "spedizione punitiva" che alcuni tra gli indagati avrebbero attuato travisandosi e armandosi di mazze e bastoni. Allo stesso modo era stata organizzata l'aggressione nei confronti dei tifosi fiorentini, nel marzo dell'anno successivo. Numerosi gli altri episodi: tra questi anche agguati anche con lanci di sassi ai pullman che trasportano i tifosi. Tra i fatti più più recenti esaminati dalla Digos, in occasione dell'incontro Cagliari Napoli, 21 febbraio 2022, anche il tentativo di raggiungere i tifosi ospiti a fine gara . In quell'occasione travisati e armati di bastoni avrebbero lanciato fumogeni, grossi petardi e sassi verso il settore e contro le forze dell'ordine. La Polizia di Stato aveva proceduto all'arresto in flagranza di 3 ultrà e alla denuncia di altri 8. E la droga? Secondo la polizia c'era che coltivava e spacciava sostanze stupefacenti, per lo più marijuana per finanziare le attività del sodalizio e per sostenere i costi delle trasferte.
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