di Fabrizio Fois
Neppure due giorni fa i ciclisti manifestavano a Roma, davanti al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, per dire basta alle croci sulle strade e per chiedere più sicurezza per chi viaggia sulle due ruote. Ventiquattro ore prima era stato lo stesso ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, il vicepremier Matteo Salvini, a ipotizzare l'inasprimento delle sanzioni - sino al ritiro della patente a vita - per gravi violazioni del codice della strada e per chi guida sotto l'effetto di alcol o droghe. Nel frattempo, però, sulle strade italiane si continua a morire. L'ultima vittima è proprio un ciclista, un lavoratore 60enne che rientrava a casa dopo una giornata di lavoro. Si tratta della 104/a morte di un ciclista dall'inizio dell'anno in Italia dove, secondo l'Aci, il 39% dei morti nelle strade extraurbane è "dueruotista" o pedone. Ed è un fine 2022 "nero" per chi esce in strada a bordo di una bici. Solo tra novembre e dicembre sono stati almeno cinque i morti travolti da auto o camion. Tra loro anche Davide Rebellin, il campione delle due ruote, morto lo scorso 30 novembre sulle strade del Veneto, a 51 anni, dopo essere stato investito da un camion, che poi ha proseguito la sua corsa.
Ora una sorte simile è toccata a Giuseppe Incani, cuoco in uno dei più noti ristoranti di Cagliari: rientrava a casa, come sempre in bici, dopo il suo turno ma è stato travolto e ucciso da un'auto pirata. A trovare la bicicletta accartocciata, nella strada che collega Cagliari a Quartu Sant'Elena, un automobilista di passaggio che ha fatto scattare l'allarme, mentre il corpo del 60enne, che lascia moglie e due figli, è stato individuato nel canneto adiacente la carreggiata, oltre il guardrail. Il conducente, un 51enne di Quartu, si è costituito diverse ore più tardi ai carabinieri che avevano già individuato la sua auto, una Toyota Yaris, grazie ai frammenti di carrozzeria lasciati sull'asfalto, visto che nell'area non sono presenti telecamere di videosorveglianza. E' stato denunciato per omicidio stradale e omissione di soccorso: "non l'ho visto" avrebbe detto ai militari nelle sue prime dichiarazioni in caserma. L'auto è stata sequestrata e ora proseguiranno gli accertamenti, mentre è quasi certo che la procura disporrà l'autopsia sul corpo del 60enne.
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