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Bullismo, vittima racconta la sua esperienza a scuola

Bullismo, vittima racconta la sua esperienza a scuola

Incontro all'Artistico di Cagliari, "bisogna chiedere aiuto"

CAGLIARI, 21 dicembre 2022, 12:13

Redazione ANSA

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Per anni è stata bersagliata dai bulli a scuola, per il suo peso. Ma poi Natascia Curreli, 26 anni originaria di Sedilo, ha trovato la forza di reagire e di andare nelle scuole a raccontare la sua esperienza.
    Così, insieme all'avvocato Gino Emanuele Melis, ha incontrato oltre 400 studenti del Liceo artistico "Foiso Fois" di Cagliari, nell'aula magna dell'istituto. L'incontro sul tema "Diamoci del Tu. Incontro/dibattito sui nuovi media, benedetti o maledetti? Reputazione digitale, bullismo e cyberbullismo profili giuridici e sociali", è stato fortemente voluto dalla dirigente scolastica Nicoletta Rossi. "Per anni ho ricevuto insulti pesanti - ha spiegato Natascia - una volta un ramo mi è stato lanciato sul volto alla fermata sull'autobus causandomi una ferita. Così, dopo anni di silenzio, ho raccontato tutto alla mia famiglia e quando ho parlato sono stata meglio. Ancora oggi ricevo delle offese sui social, ma ho trovato la forza di raccontare quello che mi è successo e vado in giro nelle scuole e racconto la mia storia di vita. Non bisogna mai vergognarsi di chiedere aiuto, da poco ho incontrato una ragazza che mi bullizzava e mi ha chiesto scusa".
    Ha dispensato tantissimi consigli pratici offrendo la sua testimonianza l'avvocato Melis, che è anche campione sportivo a livello nazionale e internazionale di karate. "Il bullismo - racconta il legale - non esiste come reato ma sono le condotte ripetute di cui si compone a essere perseguibili penalmente. A scuola con gli studenti facciamo prevenzione perché il bullismo è un cancro sociale e devono essere aiutati sia le vittime che i bulli. In tribunale ho difeso anche ragazzi accusati di danneggiamenti che hanno capito l'errore e hanno rimediato al fatto o ancora un ragazzo minacciato di morte da un gruppo di bulli".
    Anche gli insegnanti in trincea. "Bullismo e cyberbullismo - spiegano i docenti Gian Luigi Pittau, Stefano Zorco e Vincenzo Rodi - sono le minacce più temute dagli adolescenti italiani, subito dopo violenze sessuali e droghe e si sono accentuati in questi ultimi due anni di pandemia. Ma per i maschi nella fascia di età tra i 13 e i 15 anni il bullismo sale al secondo posto dopo le droghe. La violenza tra pari, online e non, è dunque una realtà quotidiana per la generazione Z".

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