Raccogliere le istanze e le
esigenze dei vari settori economici della Sardegna, analizzare
le loro necessità dal punto di vista occupazionale, creare dei
soggetti che possano formare i lavoratori per impiegarli nel più
breve tempo possibile. E' questo, in sintesi, l'obiettivo del
progetto "Filo Sardegna - Filiere Innovazione Lavoro
Occupazione", approvato qualche giorno fa con una delibera della
giunta regionale e presentato dall'assessora regionale al
Lavoro, Desirè Manca, alla presenza degli assessori regionali
alla Sanità Armando Bartolazzi e ai Trasporti, Barbara Manca.
L'intendo, hanno spiegato, è quello di realizzare l'incontro
tra domanda e offerta nel mondo del lavoro, grazie a una
sinergia tra le imprese sarde e le agenzie di formazione, così
da garantire al fabbisogno di competenze una adeguata risposta
formativa in grado di soddisfare nel minor tempo possibile la
qualificazione delle lavoratrici e dei lavoratori sardi. "È un
progetto innovativo che la Regione non ha mai sviluppato - ha
precisato l'assessora Desirè Manca - Abbiamo sempre lavorato
negli enti formativi senza però un criterio di cosa servisse
effettivamente all'impresa che vuole investire in Sardegna. Con
questo filo conduttore tra l'impresa e l'ente formativo si ha
proprio una formazione in base alle esigenze dell'impresa".
La Regione ha individuato 12 settori in cui avviare il
processo. Si tratta dell'agrifood, vino e beverage, costruzioni,
ricettività turistica e servizi dell'accoglienza, ristorazione,
servizi di cura alle persone, cantieristica nautica da diporto,
ambiente e energia, innovazione digitale e new media, cultura e
spettacolo e artigianato tradizionale, settori dell'economia
regionale che presentano le maggiori prospettive in termini
occupazionali e di creazione di nuove imprese.
La misura è rivolta agli imprenditori, ai lavoratori delle
imprese del partenariato e a giovani disoccupati interessati ad
acquisire competenze spendibili presso le imprese della filiera,
ma anche a lavoratori anche 50enni che hanno perso il lavoro. Le
risorse messe in campo sono complessivamente 40 milioni di euro:
15,5 milioni di euro sono fondi Fse, altri 16 milioni sono fondi
Gol Pnrr e infine i restanti 8,5 milioni di euro sono fondi
regionali.
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