/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Santuzza Calì, l'allieva di Kokoschka diventata scenografa

Santuzza Calì, l'allieva di Kokoschka diventata scenografa

Il Teatro Biondo di Palermo le dedica una mostra

PALERMO, 26 settembre 2024, 18:49

Redazione ANSA

ANSACheck
- RIPRODUZIONE RISERVATA

- RIPRODUZIONE RISERVATA

Palermo celebra una grande signora del teatro europeo, la costumista e scenografa Santuzza Calì, oggi novantenne, con una mostra che il Teatro Biondo inaugura il 28 settembre alle 18. La sua è una storia avventurosa, nipote della pittrice Pina Calì, i genitori pensavano di iscriverla alla facoltà di matematica, visto il suo talento per il numeri; ma la nonna li andò a trovare, indossò uno scialle e si sedette in poltrona, dicendo alla nipote: "Pittami", cioè dipingimi.
    Fece vedere l'opera ai genitori, che a quel punto le diedero il permesso di trasferirsi a Salisburgo per frequentare la prestigiosa Accademia di Oskar Kokoschka.
    Piccola, sottile, era instancabile. Il pittore se ne accorse e spesso le lasciava al suo tavolo una caramella. "A marzo ho compiuto 90 anni e dal periodo del Covid sono tornata in Sicilia - racconta l'artista -. Abito tra le Madonie e Casteldaccia, di fronte al mare. Dico sempre di voler tornare a Roma, la mia casa è piena di dipinti, disegni, e un'infinità di bambole. Sì, a Salisburgo sono diventata assistente di Kokoschka e fu lui il primo a capire che avrei lavorato per il teatro. Mi ha insegnato tra le altre cose, l'umiltà. Ma il destino aveva per me altri disegni".
    Tornata a Roma, conobbe tre registi che resteranno per sempre nella storia del teatro: Alessandro Fersen, Emanuele Luzzati e Aldo Trionfo. "Incontri fortunati - dice - che dopo qualche tempo sono diventati amicizie. Il teatro ci insegna che il destino va assecondato, guai a deviare dalla strada che ci viene proposta o che mette in luce il nostro talento." Calì ha una creatività straripante, i suoi costumi, come i dipinti o gli acquerelli si riconoscono subito: sono luminosi, con una cifra stilistica inconfondibile. "Ogni anno vado in Grecia a dipingere - aggiunge -, lì la luce e i colori sono quelli che amo. Prima di disegnare i costumi di uno spettacolo bisogna leggere e amare un testo, recitarlo a voce alta, capire il personaggio fin nel profondo e poi prendere in mano la matita".
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza