Due anni dopo il terremoto che ha devastato Amatrice, Accumuli, Arquata e Pescara del Tronto, lo Stato ha già investito nell'area a cavallo tra il Lazio e le Marche 252,3 milioni, soldi al netto di quelli spesi per la prima emergenza, già tutti stanziati e in parte già tramutati in progetti realizzati sul territorio.
I numeri aggiornati sull'impegno dello Stato arrivano dall'ufficio del Commissario per la ricostruzione Paola De Micheli e indicano che buona parte di questi fondi, 190,3 milioni sui 252 totali, sono stati investiti per la ricostruzione pubblica. Nel dettaglio, per le opere di urbanizzazione sono stanti stanziati 47 milioni per 3 interventi e per i 33 interventi sulle opere pubbliche sono invece stati investiti 50 milioni. Per i 3 interventi sulle scuole l'investimento è stato di 20,7 milioni, 27,1 milioni sono invece serviti a finanziare 25 interventi nel settore dei beni culturali, 12,3 riguardano i 3 interventi previsti sulle caserme e 28,2 milioni sono invece i soldi utilizzati per i 38 interventi sul dissesto. 5,4 milioni, infine, sono stati stanziati per altri progetti.
"I numeri dimostrano che la ricostruzione è partita - commenta il commissario De Micheli - sia pure tra difficoltà molte delle quali legate alla situazione idrogeologica del territorio che stiamo cercando di superare. Lo Stato e tutte le istituzioni pubbliche sono impegnate senza risparmio di energie per restituire speranza alle comunità colpite dal terremoto del 2016. Ora è fondamentale la fiducia dei cittadini, la loro volontà di ricostruire e di tornare a vivere nelle proprie abitazioni, più belle sicure di prima".
Per quanto riguarda invece la ricostruzione privata, sono state al momento presentate 476 domande per circa 52 milioni richiesti. Complessivamente sono 173 i cantieri.
Quanto ai numeri relativi all'assistenza alla popolazione, dai dati del Dipartimento della Protezione Civile emerge che sono state consegnate 537 casette (le Sae, Soluzioni abitative d'emergenza) al comune di Amatrice, 200 a quello di Accumuli e 201 a quello di Arquata del Tronto. Di fatto, tutte le richieste dei sindaci su questo fronte sono state soddisfatte. Sulla carta restavano da realizzare 13 casette nel comune di Arquata, ma non è ancora stata decisa l'area e non è detto che la richiesta iniziale abbia un seguito. Sono invece 761 nel Lazio e 451 ad Arquata le persone che ancora usufruiscono del Cas, il contributo di autonoma sistemazione. Infine, ad oggi ci sono ancora 55 persone ospitate in hotel o strutture predisposte ad hoc: 12 di Amatrice, 2 di Accumuli e 41 di Arquata del Tronto.