"Difendere il potere di acquisto di stipendi e pensioni". Antonio Tajani non ha dubbi su quale debba essere la missione del futuro governo. Ospite del Forum dell'ANSA, il coordinatore di Fi ne approfitta per snocciolare le ricette del centrodestra e del suo partito sui dossier più importanti: la politica estera e le misure da mettere in campo per salvaguardare l'economia italiana.
Per il vicepresidente del Ppe "è indispensabile che si arrivi al più presto ad un tetto al prezzo del gas". Misura, spiega Tajani che andrebbe estesa "a tutti i fornitori e non solo a quello che arriva dalla Russia in modo da evitare le speculazioni". Occhi puntati dunque sulla Commissione Ue e sui Consigli in programma a Praga e poi a Bruxelles entro il mese di ottobre. Nell'immediato il coordinatore azzurro auspica un'approvazione rapida del decreto aiuti bis in discussione in Parlamento: "Attendiamo l'approvazione del provvedimento che contiene anche la norma sul Superbonus". E proprio sulla misura, cara al Movimento 5 Stelle Tajani aggiunge.
"I diritti acquisiti non si toccano - dice - ma le percentuali devono essere riviste". La proposta del numero due di Forza Italia è di mantenere il "superbonus , ma abbassandolo all'80%". E se il decreto aiuti bis due è in dirittura di arrivo, il vicepresidente del Ppè guarda già avanti ipotizzando, con il nuovo governo in carica, un provvedimento per aiutare famiglie ed imprese.
Lo scostamento di bilancio resta sullo sfondo ("Nel centrodestra non è un tema divisivo", mette in chiaro Tajani) ma tra le proposte per reperire fondi a favore di un nuovo intervento, il coordinatore di Fi pensa anche ad "un recovery europeo oppure un fondo misto pubblico-privato nei settori energia, alimentare, immigrati e ricostruzione Ucraina". Un centrodestra compatto sui provvedimenti economi, ma a sentire Tajani, nella coalizione non ci sono distinguo nemmeno in politica estera: "Lo ribadisco ancora una volta - sottolinea - un eventuale governo di centrodestra non cambierà indirizzo di politica estera. Il nostro assetto è filoatlantico ed occidentale anche per quanto riguarda il sostegno a Kiev contro l'invasione russa".
A fare da "garante", mette in chiaro l'esponente azzurro sarà proprio il partito di Silvio Berlusconi: "Fi e' una forza garante a livello europeo, ha una grande competenza nella politica internazionale". Nessun dubbio nemmeno sulla collocazione del partito: "Siamo nel centrodestra e diciamo no ad ipotesi di governi tecnici o di larghe intese". Nessun dialogo dunque con gli avversari se non nell'eventualità si aprisse il cantiere delle riforme: "Auspico che possa essere una legislatura costituente", dice ricordando come il "presidenzialismo sia da sempre uno dei cavalli di battaglia di Berlusconi". Quanto al futuro del Cavaliere, il coordinatore azzurro smentisce i rumors secondo cui l'ex premier ambisca alla presidenza del Senato: "Dopo quello che ha fatto e la lunga carriera politica Berlusconi avrà il ruolo di regista della coalizione".
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