Raccontare ai genitori, agli insegnanti o a una persona adulta di fiducia le prepotenze subite per valutare se procedere con una denuncia. E' uno dei consigli che la Polizia delle comunicazioni - impegnata da diversi anni in campagne di sensibilizzazione e prevenzione sui pericoli connessi all'utilizzo della rete internet - rivolge alle vittime di Cyberbullismo.
Ai ragazzi che stanno subendo violenze e vessazioni via web si suggerisce anche di non rispondere alle persecuzioni, ma di salvare tutti i messaggi minacciosi, annotare i tempi delle telefonate, i luoghi virtuali della persecuzione in modo da poter circostanziare il più possibile l'eventuale denuncia.
Altra indicazione è quella di cambiare il proprio indirizzo e-mail o, se possibile, il numero di telefono cellulare. La maggior parte degli account di posta elettronica sono in grado di offrire servizi che filtrano i messaggi provenienti da mittenti qualificati come indesiderati - sottolinea la Polizia invitando a segnalare a www.commissariatodips.it comportamenti scorretti e vessatori subiti on line. E' anche possibile scaricare gratuitamente l'App del Commissariato Online dagli store Apple e Play Store.
Alla luce di recenti gravissimi episodi di cronaca, culminati con il suicidio di alcuni adolescenti e il dilagante fenomeno del cyberbullismo, la Polizia delle comunicazioni ha deciso di ripetere l'iniziativa di prevenzione sulla rete internet "Una vita da social", un progetto che si avvicina alle nuove generazioni evidenziando sia le opportunità del web sia i rischi di cadere nelle tante trappole dei predatori della rete, confezionando un vero e proprio "manuale d'uso".
A disposizione degli utenti anche una pagina facebook dove vengono pubblicati gli appuntamenti, le attività, i contributi eccellenti di tutte le tappe del tour e dove i giovani internauti possono "postare" direttamente le loro impressioni a ogni appuntamento. Nel 2015 sono stati realizzati numerosi incontri educativi in tutta Italia raggiungendo oltre 400 mila studenti e più di 1500 scuole.