L'annuncio del Vangelo non può essere "presuntuoso" ma deve rispettare i poveri. Né può essere "rigida l'integrità della verità". Più l'annuncio sarà "concreto, tenero e umile", più sarà "gioioso". Lo ha detto il Papa nella messa del crisma che sta celebrando nella basilica di San Pietro con cardinali, vescovi e sacerdoti. Da Gesù, ha detto, dobbiamo imparare la "integrità mite, umile e povera, che attira tutti a sé. Da Lui dobbiamo imparare - ha sottolineato - che annunciare una grande gioia a coloro che sono molto poveri non si può fare se non in modo rispettoso e umile fino all'umiliazione". "Non può essere presuntuosa l'evangelizzazione, concreta, tenera e umile, così sarà gioiosa. Non può essere rigida l'integrità della verità, perché la verità - ha sottolineato - si è fatta carne, si è fatta tenerezza, si è fatta bambino, si è fatta uomo, si è fatta peccato in croce".
Il Papa nella omelia della messa crismale, rivolto in particolare ai sacerdoti, ha ricordato che "lo Spirito annuncia e insegna 'tutta la verità' e non teme di farla bere a sorsi. Lo Spirito - ha spiegato - ci dice in ogni momento quello che dobbiamo dire ai nostri avversari e illumina il piccolo passo avanti che in quel momento possiamo fare. Questa mite integrità dà gioia ai poveri, rianima i peccatori, fa respirare coloro che sono oppressi dal demonio".