"Ho guardato avanti e ho cercato tutte le cose più belle che potevano esserci e che mi aspettano e sono molto di più di quelle brutte che ho passato. Sicuramente l'essere atleta mi ha aiutato a guardare avanti, a reagire così. Adesso combatto contro me stesso, contro il tempo, come ho fatto sempre in acqua". Così Manuel Bortuzzo, una promessa del nuoto, ha raccontato come ha saputo reagire all'aggressione, avvenuta a Roma, che lo ha lasciato paralizzato agli arti inferiori, nel corso di un'intervista a Non è l'Arena, il programma condotto da Massimo Giletti su La7.
Secca la risposta alla domanda su cosa direbbe a chi ha premuto il grilletto quella sera: "Che gli devo dire? Bravi. Io sono ancora qua". Ospite per la prima volta in uno studio televisivo, il giovane triestino ha raccontato l'emozione che ha provato nel tornare in vasca.
"E' stato sicuramente diverso. Mi sono seduto sul muretto ho messo le gambe in acqua e niente. Non ho sentito niente". Ma "una volta immerso ho provato una sensazione bellissima a cui prima non davo peso: perché adesso muovere tutto, sentire tutto, riuscire a stare a galla è un'emozione grande. Il nuoto è tanto, l'acqua è tutto. Dopo che ho iniziato a dare le prime bracciate mi sembrava che non fosse successo niente. Mi sembrava tutto normale". Poi Manuel ha ricordato il momento della sparatoria: " Ho visto il viso di chi ha sparato, ho visto l'arma e in quell'istante ho pensato come è possibile? E' vero? Non è vero? Avevo mille pensieri per la testa ma quando ho visto lei (Martina, la fidanzata ndr) ho pensato solo a una cosa: non so se riuscirò a vederla più però lei deve sapere che io la amo".
In studio anche il padre Franco che ha commentato la straordinaria forza del figlio nell'affrontare questo durissimo momento: : "mi sta dando la carica lui per andare avanti. Ha un'energia dentro che è superiore a qualsiasi altra persona, un istinto suo, che veramente ti lascia basito." "Il nostro primo atleta in questo momento è Manuel Bortuzzo", ha detto invece il Presidente della Federazione Nuoto Paolo Barelli.
L'intervista si è conclusa con l'abbraccio commovente in studio tra Manuel e Arturo Puoti, il diciottenne aggredito con 15 coltellate da una baby gang a Napoli lo scorso anno.