"Non c'è dubbio che di fronte a questa azione l'Iran dovrà reagire, non può perdere la faccia. In che modo? Non lo sappiamo, ma è chiaro che l'Italia è particolarmente esposta", dice il generale Vincenzo Camporini, ex capo di stato maggiore della Difesa, parlando del raid Usa in cui è rimasto ucciso Qassem Soleimani. "Ricordiamo - prosegue - che in Libano la situazione politica è a dir poco confusa, gli Hezbollah sono filo iraniani ed è ipotizzabile una ritorsione contro Israele che passa attraverso la 'Linea blu', dove sono schierati 12.000 uomini delle Nazioni unite e un migliaio di italiani che hanno il comando della missione. E poi non dimentichiamo che abbiamo 800 addestratori proprio in Iraq e 300 militari in Libia, dove c'è un nostro ospedale".
Secondo il generale Leonardo Tricarico, ex capo di stato maggiore dell'Aeronautica, "gli Usa con l'uccisione del generale Quasem Soleimani hanno colpito un'icona. E' un'ulteriore dissennata destabilizzazione dagli esiti incerti, senza apparente logica".