Operazione antidroga dei carabinieri ai Castelli romani. Sei gli arrestati. Tra i destinatari del provvedimento ci sono anche i fratelli Bianchi, attualmente in carcere poiché indagati per l'omicidio di Willy Duarte Montero, avvenuto a Colleferro il 6 settembre 2019. Le indagini dei carabinieri della Compagnia di Velletri avrebbero accertato l'esistenza di un sodalizio dedito allo spaccio di stupefacenti nell'area di Velletri, Lariano, Artena e comuni limitrofi, ricorrendo ad azioni violente e minacce per intimorire gli assuntori 'insolventi' e obbligarli a pagare.
I fratelli Bianchi avrebbero svolto una vera e propria opera di coordinamento dell'attività di spaccio, impartendo precise indicazioni ai vari complici. Dalle indagini sarebbe emerso inoltre che tutti gli acquirenti sapevano che bisognava pagare nei tempi e nei modi stabiliti e tutti erano consapevoli che, in caso contrario, potevano subire una vera e propria "spedizione punitiva". Alcuni degli appartenenti al gruppo erano esperti di arti marziali e avevano partecipato anche a competizioni nazionali.
Spacciatori e acquirenti ricorrevano ad un linguaggio criptico concordato, in cui lo stupefacente veniva chiamato in vari modi (caffè, magliette, aperitivo, chiavi, cd di Gomorra). Le consegne venivano eseguite con metodo "itinerante", concordando cioè di volta in volta, luoghi, orari e modalità sempre differenti. Il circuito era ben collaudato, a tal punto che, nonostante il "lockdown", le consegne avvenivano ugualmente, sfruttando le poche occasioni in cui erano consentiti gli spostamenti sul territorio. Il giro di affari assicurato dall'attività illecita secondo gli inquirenti era importante: gli arrestati, utilizzavano auto di grosse cilindrata, abiti griffati e orologi di valore, documentando ogni serata trascorsa nelle più note piazze della "movida" della zona dei Castelli Romani" con foto e video pubblicati sui social.
"Nel corso delle indagini è emerso che molti soggetti acquirenti di droga hanno reso alla polizia giudiziaria dichiarazioni palesemente reticenti manifestando timore per la propria incolumità. Appare evidente il rischio di condizionamento dei possibili testimoni". Lo scrive il gip di Velletri. Nel provvedimento il giudice cita la testimonianza di uno degli acquirenti di sostanza stupefacente che parlando dei suoi rapporti telefonici con i fratelli Bianchi, li descrive come "normali incontri di amicizia" affermando di non volere rispondere ad altro avendo una famiglia e figlie"