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Figliuolo: '80% vaccinati entro settembre'. Curcio: 'Dosi a fine giornata? Regole per darle a chi spettano'

Il punto sull'attuazione del piano. Audizioni del commissario e il capo dipartimento della Protezione civile

Superata la soglia dei tre milioni di vaccinati con seconda dose in Italia. Secondo il report di Palazzo Chigi, il numero di persone immunizzate ha raggiunto quota 3.037.122, mentre sono 9.658.927 le somministrazioni totali pari all'85,8% di quelle finora distribuite alle regioni pari a 11.247.180.

Sono in consegna oltre un milione di dosi del vaccino di Pfizer e la casa farmaceutica americana, secondo quanto si apprende, dovrebbe ultimare la distribuzione nelle prossime ore. Entro la fine della settimana, ha ripetuto anche il commissario per l'emergenza Francesco Figliuolo, sono attesi 3 milioni di dosi: oltre a quelle di Pfizer, 500mila di Moderna e 1,4 milioni di Astrazeneca. Numeri che porteranno il totale dei vaccini consegnati all'Italia nel primo trimestre a 14 milioni e 170mila dosi, circa un milione e mezzo in meno di quanto promesso dalle case farmaceutiche e indicato nel piano del ministero della Salute.

Audizioni del capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio e del commissario straordinario per l'emergenza covid Francesco Paolo Figliuolo sull'attuazione del piano vaccinale

L'AUDIZIONE DI CURCIO

Ad acquistare i vaccini è l'Unione europea, che ha accordi in esclusiva con le case farmaceutiche, ha detto Fabrizio Curcio in audizione alla Camera. La strategia sugli acquisti dei vaccini, ha spiegato, "non è cambiata: il ministero della Salute ha ritenuto opportuno avviare interlocuzioni con altri partner europei in modo tale da procedere in maniera congiunta alle negoziazioni con le case farmaceutiche, per ottenere i farmaci per tutta l'Ue. L'acquisizione avviene tramite la Commissione e in base a questo è stato firmato un accordo che prevede per gli acquisti l'esclusiva della Commissione".

Il Commissario per l'emergenza e la protezione Civile stanno svolgendo un'azione di "assoluto supporto alle regioni" in modo che ci sia una "azione omogenea sul territorio", ha ribadito il capo della Protezione Civile sottolineando che non c'è alcuna volontà di sostituirsi alle regioni anche perché "ci sarebbero difficoltà ad intervenire su organizzazioni che sono fortemente territoriali".

"Noi - ha detto ancora Curcio - possiamo agire per supportare e migliorare gli standard delle performance" dei vari sistemi regionali. L'Italia avrà alla fine del primo trimestre oltre un milioni di dosi in meno rispetto a quanto indicato dalle case farmaceutiche nell'ultimo piano del ministero della Salute. "Erano previste 15,6 mln dosi per primo trimestre - ha spiegato - questo valore oggi è chiuso a circa 14 milioni e 170mila dosi, oltre un milione di dosi" in meno. 

Curcio è intervenuto anche sul tema dei vaccini che restano a fine giornata. "E' necessaria una omogeneizzazione, ne parlerò al commissario Figliuolo", ha detto. "Il fine di non sprecare neppure una goccia del vaccino è da perseguire assolutamente - aggiunge -. Al di là di indicazioni generali serve secondo me un accordo con le Regioni per indirizzare le dosi che restano non al ventenne, ma alla stessa categoria a cui erano destinate. Sennò si creano situazioni che stridono, persone che si mettono fuori e aspettano, meccanismi che fanno perdere la fiducia del cittadino. Se la perdiamo, la campagna non va avanti".

L'AUDIZIONE DI FIGLIULO

Figliuolo è stato ascoltato nelle commissioni Affari Sociali riunite di Senato e Camera.  L'obiettivo è "conseguire la vaccinazione dell'80% della popolazione entro il 30 settembre di questo anno, dando subito priorità alle persone più vulnerabili", ha detto il commissario straordinario all'emergenza Covid. "Siamo di fronte ad un cambio di passo nella campagna vaccinale che sta portando i primi risultati: le forniture complessive di vaccini nel solo mese di marzo ammontano a oltre 7,6 milioni di dosi, sul totale di 14,2 milioni realizzato nel primo trimestre". "Il rateo ideale di vaccini da raggiungere, a regime, è fissato in almeno 500 mila somministrazioni al giorno, per ottenere l'immunità di gregge entro la fine di settembre". "Le previsioni circa le forniture di vaccini per il mese di aprile - ha detto - confermano il trend attualmente in crescita, con oltre 8 milioni di dosi in arrivo, 400 mila delle quali del tipo Johnson&Johnson".

"Puntiamo ad incrementare la platea dei vaccinatori, dando impulso agli accordi con i medici di medicina generale - ha spiegato - studi privati, specializzandi, federazione medico sportiva italiana, pediatri e medici ambulatoriali, assunzione di medici a chiamata, odontoiatri, farmacisti". Si pensa di allargare la platea dei somministratori di vaccini anti-Covid anche a biologi, ostetriche, tecnici di laboratorio. "Le stiamo pensando tutte col ministro Speranza, se vogliamo esser pragmatici, si accettano piccoli rischi a beneficio do un bene supremo", ha aggiunto, spiegando che "è chiaro che i somministratori dovranno avere requisiti minimi, ma se cominciamo a dire 'virgola, punto e virgola, punto esclamativo allora lasciamo perdere".

Se sulle categorie da vaccinare "adottiamo un criterio il più possibile rigoroso e scientifico facciamo poco nepotismo. Se allarghiamo alla grande e piccola distribuzione, ai postini, agli operatori ecologici allora che succede con i fragili, gli over 80?", ha spiegato Figliuolo sottolineando l'obiettivo di "mettere in sicurezza i più fragili e anziani; chi, una volta presa la malattia rischia di più. Io ascolto, ma non siamo in grado di soddisfare tutte le richieste, altrimenti dovremmo avere 20 mln di vaccini al giorno e 50mila posti di inoculazione".

"Altre tipologie di vaccini, se serve perchè no? Qualunque esso sia. Se li compra una Regione, ammesso che possa farlo, le deve distribuire in egual misura con tutte le altre. Sicuramente io li divido secondo le percentuali previste perchè nessun cittadino da Pantelleria a Tarvisio deve avere chances diverse, lo dice anche la nostra Costituzione", ha detto ancora Figliuolo, alle commissioni riunite Affari sociali di Camera e Senato.

Altri 420 siti - in aggiunta agli oltre duemila attualmente attivi - sono stati individuati per la somministrazione dei vaccini e comunicati alle Regioni. "Sono stati identificati - ha sottolineato - tra i siti produttivi, la grande distribuzione, le palestre, le scuole, le strutture di associazioni o della Conferenza Episcopale Italiana".

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