Tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni è duello continuo per la supremazia nel centrodestra. Una tensione che va avanti da mesi e che si sta scaricando anche sul delicato tema del coprifuoco. Ambedue sono favorevoli alla sua cancellazione, ma si trovano su fronti opposti sulla strada per ottenere questo risultato. Così la battaglia degli ordini del giorno sulla possibile revoca delle restrizioni a maggio finisce per dare un altro scossone al rapporto Lega-Fdi ,allargando il solco tra chi ha scelto di entrare al governo e chi, invece, come Fratelli d'Italia combatte a volto aperto l'esecutivo dall'opposizione.
Una spaccatura resa ancora più evidente da alcuni dettagli anche linguistici prova di un clima interno ancora più pesante: l'intesa sull'odg a cui ha aderito tutta la maggioranza è infatti emersa al termine di un incontro tra Salvini e gli azzurri Antonio Tajani e Licia Ronzulli. Al termine di questa riunione gli staff della Lega e di Forza Italia inauguravano la dicitura "centrodestra di governo" riunitasi per "fare il punto della situazione politica con particolare riferimento alle restrizioni e ai prossimi voti in Aula".
Un centrodestra di governo che difficilmente potrebbe sfiduciare il ministro della salute Roberto Speranza al Senato, si ragiona in ambienti della maggioranza. La mozione contro il ministro è stata presentata sempre da Fdi e Salvini non si è mai scoperto su questo fronte con gli alleati di centrodestra. Anche perchè - è il ragionamento che si fa in ambienti parlamentari - un eventuale sì alla sfiducia porterebbe automaticamente la Lega fuori dalla maggioranza di governo: cosa considerata quasi impossibile. Fratelli d'Italia martella intanto sul coprifuoco: "E' evidente - trapela dal partito di Meloni - che il governo è nel caos...Meno male che gli ordini del giorno non contavano nulla e che questo sul coprifuoco era inutile...".
La frattura tra Fdi e Lega su questo tema si consuma plasticamente a Montecitorio: passa l'odg della maggioranza,. Punzecchiature, dietro le quali, tuttavia qualcuno sembra scorgere un abile gioco delle parti: sia Meloni, sia Salvini evitano con cura accuse personali. Già nelle prossime settimane, entro la fine di maggio, si riuniranno ancora per trovare candidati unitari alle prossime amministrative. Intanto, ognuno rimane nelle prossime posizioni per rappresentare in modo complementare aree diverse dell'elettorato italiano fedeli al celebre detto, vecchio ma sempre valido, del "marciare divisi, colpire uniti", principio guida della strategia del generale prussiano Helmuth Karl Bernhard Graf von Moltke. A Fratelli d'Italia il compito di dare voce a chi non ce la fa più, all'ampio fronte della protesta composto da quelle fasce sociali scontente, che non vedono differenze evidenti tra il Conte due e il governo Draghi.
Alla Lega, invece, il ruolo di "incidere, di contare, di condizionare da dentro, di rappresentare il buon senso di milioni di italiani che vogliono tornare alla vita e al lavoro ", come ama ricordare Salvini. E alla luce del risultato finale, la Lega fa trapelare tutta la sua soddisfazione per la mediazione raggiunta sul coprifuoco. Già a maggio - esulta il partito verde - valutando l'andamento dei contagi, la misura potrà essere modificata. Il pressing di Lega e Forza Italia - insistono a Via Bellerio - ovvero il 'centrodestra di governo', ha dato i suoi frutti con una posizione comune a tutta la maggioranza.