"La prima cosa da superare oggi, vista anche la situazione contingente, è l'indice rt che oggi andiamo a valutare". Lo ha detto il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, che lo ritiene poco affidabile,intervenendo a Sky Tg24. In alternativa, per Fedriga "un indice da tenere in considerazione è il rt ospedaliero: fa capire se aumentano o diminuiscono le richieste di ospedalizzazione ed è un indicatore che può dare segnale importante, e che non dà una visione distorta". "Avremo un confronto come Regioni con il Commissario Figliuolo" per verificare la possibilità che a una persona vaccinata con la prima dose possa essere somministrata la "seconda dose in vacanza- ha poi annunciato Fedriga-. Stiamo vedendo se è possibile organizzare questo, stiamo lavorando ma siamo di fronte alla campagna più grande della storia dell'umanità. Molte cose si possono risolvere, altre sono molto difficili, qualche disagio può esserci".
"Credo che il commissario debba favorire quelle Regioni che stanno rispettando i target dati e noi li abbiamo anche superati", ha detto la vicepresidente e assessore al Welfare di Regione Lombardia, Letizia Moratti, al termine della sua visita all'Ospedale di Vimercate, commentando la richiesta fatta ieri dal governatore Fontana di avere ulteriori dosi AstraZeneca qualora nelle altre regioni venissero rifiutate. "Da noi meno dell'1% delle persone vaccinate rifiuta AstraZeneca - ha aggiunto - anche perché i nostri medici spiegano loro che questo è un vaccino sicuro ed efficace". "Nell'ordine del giorno della prossima commissione Salute della Conferenza delle Regioni, che sarà mercoledì, ci sarà il tema della possibilità di poter vaccinare le persone che si spostano in altre regioni, anche per vacanza". "Noi in Lombardia abbiamo vaccinato tutte le persone che lavorano nel nostro territorio, quindi - ha aggiunto - credo che sia auspicabile che la stessa possibilità possa essere data alle persone che si spostano verso altre regioni o per vacanza o per altri motivi".
Per il governatore del Piemonte, Alberto Cirio, "se si ritiene giusto vaccinare gli abitanti delle isole minori, che soffrono una carenza di ospedali e strutture sanitarie, lo stesso dovrebbe valere anche per le aree montane, che non sono in una situazione molto diversa", ha detto incontrando un gruppo di lavoratori stagionali valsusini che ha inscenato una mini-protesta davanti alla sede della Regione a Torino. Obiettivo, spiega, "vaccinare gli abitanti e gli operatori delle montagne piemontesi, creando così delle bolle covid-free sul modello di quanto è stato proposto per le isole italiane e far ripartire il turismo".
Intanto ieri sono state di nuovo superate le 500 mila dosi di vaccino somministrate in un giorno in Italia, secondo il Commissariato all'emergenza. Per l'esattezza alle 4 di stamani risultavano somministrare 501.236 dosi. Oltre 16 milioni di italiani hanno ricevuto almeno una dose di vaccino contro il coronavirus, il 26,7% della popolazione, secondo il 'contatore' di Sky Tg24 su dati del ministero della Salute. Tra loro ci sono anche gli oltre 6,8 milioni che hanno ricevuto anche il richiamo o la monodose di Johnson&Johnson, completando quindi il ciclo vaccinale.
"Il mese di maggio è un mese di transizione. Io mi aspetto 17 milioni di vaccini, stanno arrivando e arriveranno con cadenza settimanale così come li avete visti giungere in questa prima settimana. Ci daranno modo di tenerci sull'obiettivo", ha detto il generale Francesco Paolo Figliuolo a margine della visita all'hub vaccinale di Pescara, nell'ambito della sua tappa in Abruzzo. Per quanto riguarda le aziende, il generale sottolinea che "i punti aziendali partiranno più avanti quando avremo più vaccini e dopo aver messo in sicurezza gli over 65 e i fragili. Da lunedì - ricorda - partono le prenotazioni per gli over 50. Stiamo piano piano vedendo sempre più luce - conclude - e stiamo attraversando il tunnel".