I gestori degli stabilimenti
balneari di Numana e Sirolo, le 'perle' della Riviera del
Conero, pronti a dare battaglia all'ipotesi di azzerare le
concessioni, tra un paio di anni, avanzata dal governo nei
giorni scorsi. "Ci difenderemo fronteggiando le possibili aste,
facendo capire sul territorio l'importanza della gestione del
territorio stesso da parte di chi l'ha costruito e ci vive",
dicono il presidente Luca Paolillo, il vice Federico Gigli e la
consigliera Maria Grazia Tiffi dell'Associazione Bagnini Riviera
del Conero.
"Dopo anni di sacrifici e investimenti non è pensabile che
oggi possa arrivare qualcuno e prendersi tutto a pappa pronta",
aggiunge Paolillo. Che individua la durata minima di una
concessione in "20-30 anni, solo così si può immaginare di avere
un ritorno sull'investimento fatto".
Dalla parte dei balneari di questo splendido tratto di mare
marchigiano, che conta 42 stabilimenti tutti a gestione
familiare, si sono schierati i sindaci delle due città, che
promettono di "attivarsi a tutti i livelli affinché il governo
riveda la sua posizione", dice Filippo Moschella, primo
cittadino di Sirolo, che parla di "disattenzione verso i nostri
gestori, i veri custodi delle nostre spiagge". Il sindaco di
Numana, Gianluigi Tombolini, fa notare che "altri Paesi, come ad
esempio la Spagna, hanno già risolto da tempo il problema delle
concessioni demaniali e non sono stati toccati dalla direttiva
Bolkestein. Si dice che è l'Europa a chiedercelo, ma noi siamo
l'Europa e quindi da europeo vorrei stare ai tavoli di
trattativa dell'Ue e non subire passivamente".
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