(ANSA) - GENOVA, 02 GEN - Si allarga l'inchiesta della
procura di Genova che ha portato al sequestro del 'Cristo
risorto appare alla Madre', attribuito al pittore fiammingo
Rubens ed esposto fino a tre giorni fa a palazzo Ducale. Nel
mirino degli investigatori del Nucleo tutela patrimonio
culturale è finito l'ufficio esportazione della sovrintendenza
di Pisa, l'ente che rilasciò la certificazione per
l'esportazione del dipinto. L'ufficio è stato chiuso dal
ministero dei Beni culturali nel 2019 perché ci sarebbero state
irregolarità nel rilascio di altre certificazioni per altre
opere. Secondo gli inquirenti, coordinati dal pubblico ministero
Eugenia Menichetti e dall'aggiunto Paolo D'Ovidio i due mercanti
d'arte indagati potrebbero essersi rivolti proprio a
quell'ufficio a Pisa perché amici di qualche dipendente
compiacente. Secondo quanto ricostruito dai militari, guidati
dal maggiore Alessandro Caprio, l'opera era di proprietà della
nobile famiglia Cambiaso di Genova. Gli eredi avevano provato a
venderla, sapendo la reale attribuzione, senza riuscirci. Erano
poi riusciti a cederla, nel 2012, ai due indagati per 350 mila
euro. I due mercanti l'avevano fatta restaurare nel 2014,
facendo emergere la seconda figura di donna e avevano fatto
uscire il dipinto dichiarando falsamente, all'ufficio
esportazione della Sovrintendenza di Pisa, che era di un anonimo
autore fiammingo e che valeva 25 mila euro. Dopo una serie di
passaggi a società estere, create da un commercialista e dal
figlio e anche loro indagati, il quadro è stato prestato per la
mostra, secondo gli inquirenti, "anche per certificarne la
paternità di Rubens e aumentarne il valore". (ANSA).