Dopo gli scontri di oggi tra i tifosi di Roma e Napoli, che si sono dati appuntamento con ogni probabilità per un regolamento di conti, l'autogrill di Badia al Pino ad Arezzo torna a far parlare di sé a distanza di 15 anni. E' proprio lì infatti che l'11 novembre del 2007 Gabriele Sandri, soprannominato 'Gabbo', noto dj capitolino e tifoso laziale, venne ucciso dal colpo di pistola sparato ad altezza d'uomo dall'agente della polizia stradale Luigi Spaccarotella. E un altro episodio di scontro tra tifosi, senza conseguenze, ci fu sempre nella stessa stazione di servizio, nel 2014. Un'area maledetta che sembra destinata a diventare teatro di risse tra supporter calcistici, all'ombra della lapide che ricorda Gabriele e su cui c'è scritto: 'Mai più 11 novembre'. E oggi il padre Giorgio, parlando cn alcuni organi di stampa, ha condannato gli scontri.
Nel 2007, nel tentativo di disperdere gli scontri tra tifosi juventini e laziali, il colpo ad altezza d'uomo del poliziotto Spaccarotella, che si trovava con i colleghi sul lato opposto dell'autostrada, superò la carreggiata e raggiunse il 26enne che si trovava in macchina nell'area di servizio in attesa di alcuni amici per raggiungere Milano in vista del match Inter-Lazio. A Spaccarotella la procura di Arezzo (con l'allora pm Giuseppe Ledda) contestò l'omicidio volontario con dolo eventuale e venne condannato in via definitiva a 9 anni e 4 mesi. Non solo, nel 2013 la sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Toscana condannò Spacccarotella a pagare 1.550.000 euro a favore del Ministero dell'Interno per il danno cagionato alle casse dello Stato, somma che costituiva circa il 50% del danno indiretto patito dall'erario col pagamento, già effettuato, alla famiglia di Gabriele Sandri di 3 milioni di risarcimento e 150mila euro di spese legali. La decisione accolse la richiesta della procura della Corte dei Conti.
Ma sempre nella stessa area di sosta, nel primo pomeriggio del 3 maggio del 2014, ci furono scaramucce tra tifosi del Napoli e della Fiorentina. Alcuni sostenitori viola furono avvicinati da supporter partenopei: ci furono offese e minacce, ma niente di più, grazie anche all'intervento della polizia stradale di Arezzo. Subito dopo l'intervento della polizia i tifosi proseguirono il viaggio verso Roma.